Rovigo, 16 giugno 2014 - E’ormai caccia al piromane di via Marconi. La notte tra domenica e lunedì, infatti, sempre nella stessa via della stazione, sempre nel parcheggio davanti al bar del ‘Dopo lavoro ferroviario’, è stata incendiata la terza automobile. Questa volta si tratta di una Lancia Y, di proprietà di un cittadino italiano, che aveva trascorso il fine settimana fuori città lasciandola parcheggiata vicino alla stazione.

L’allarme è scattato verso le quattro di mattina. Alcuni residenti, infatti, hanno notato del denso fumo nero che proveniva dal bar e hanno subito allertato i vigili del fuoco. Una volta sul posto, i vigili del fuoco si sono accorti che si trattava di un doppio incendio: in fiamme, infatti, c’era anche il gazebo posizionato al di fuori del bar Dlf gestito da cittadini cinesi, già bruciato una prima volta la scorsa settimana. L’auto e il gazebo, ovviamente sono stati sequestrati dalla polizia di Rovigo: sul posto è intervenuta una volante, ma anche gli uomini della squadra mobile che ora curano le indagini.

Quello che era un dubbio, infatti, ora sta diventando una drammatica e spaventosa certezza: nella zona si aggira un piromane, che prende di mira auto, bar e cassonetti di via Marconi. Tutti gli incendi, dal primo di ormai due settimane fa, a quello dell’altra notte, infatti, sono di origine dolosa. La prima notte, sabato 7 giugno, fu appiccato il fuoco a una Fiat Cinquecento, di proprietà di un cittadino extracomunitario. Due giorni dopo, invece, furono ben tre gli incendi: il primo a un cassonetto dell’immondizia, sempre su via Marconi, il secondo e il terzo, andati in scena in concomitanza, presero di mira una Fiat Punto (poi risultata rubata a una cooperativa di muratori) e il gazebo esterno del bar del Dopolavoro ferroviario. Infine, la notte di giovedì scorso, divampò un ulteriore incendio in un cassonetto dell’immondizia di via Marconi.

Tutte le auto e i materiali bruciati sono stati sequestrati. Sul posto, inoltre, si è rinvenuto un sacchetto contenente una sostanza chimica che funge da acceleratore, anche in questo caso. E’ presto per parlare di responsabili, ma le indagini della polizia di Stato proseguono a ritmo serrato e senza tralasciare particolari. Potrebbe trattarsi di una persona con problemi mentali o di qualcuno che alloggia ‘abusivamente’ in zona. Nessuna pista è esclusa. Al momento, però, si escludono eventuali connessioni con l’incendio che sempre giovedì scorso divampò all’interno della carrozzeria Gentile, in tangenziale Est, in cui bruciarono due bilici che si trovavano in stato di fermo amministrativo di cui uno carico di pannelli per uso edile, di proprietà di un’azienda di Adria.

Caterina Zanirato