Acqua bollente sulle mani della figlioletta per punirla

Punita perché troppo lenta a cucinare, finiscono a processo entrambi i genitori

Tre ragazzine vittime del padre padrone

Tre ragazzine vittime del padre padrone

Rovigo, 19 ottobre 2016 – Maltrattava le tre figlie e poteva contare sul silenzio della moglie. Nei confronti della coppia residente in Polesine è stato disposto il rinvio a giudizio. Una situazione familiare terribile, quella emersa nel corso dell’udienza preliminare di ieri mattina in tribunale, in seguito alle indagini scattate grazie all’allarme lanciato dai servizi sociali. Le assistenti avevano notato gravi ustioni sulle mani di una delle bambine, che con le lacrime agli occhi aveva raccontato come se le fosse procurate. Le indagini degli inquirenti hanno portato alla contestazione del reato di maltrattamenti nei confronti del padre-padrone, mentre la mamma è accusata di concorso omissivo. Pur essendo a conoscenza del trattamento che le figlie subivano dal marito, non sarebbe mai intervenuta in loro difesa.

All’uomo, di nazionalità albanese, vengono contestati diversi episodi. Il più grave sarebbe avvenuto una sera durante la preparazione della cena, quando la famiglia aveva un ospite in casa. Ai fornelli si trovava una delle figlie, che era stata rimproverata per essere troppo lenta nella preparazione delle pietanze. Per questo l’uomo avrebbe versato una pentola di acqua bollente sulle mani della piccola. Una punizione che non avrebbe scatenato alcuna reazione nella compagna. Il racconto di quella sera è stato raccolto dai servizi sociali che seguono la difficile situazione familiare.

L’uomo farebbe un uso smisurato di alcolici e i maltrattamenti sarebbero avvenuti proprio quando l’uomo era in stato di ubriachezza. L’episodio più grave ha fatto scattare anche l’accusa di lesioni, oltre a quella di maltrattamenti. Maltrattamenti all’interno delle mura domestiche che duravano da tanto, troppo tempo.

A scatenare l’ira dell’uomo, una sera all’ora di cena, era stata una delle figlie che stava cucinando le patate. Quel giorno il genitore aveva invitato il cugino a mangiare da lui. L’uomo aveva chiesto alla bambina di preparare le patate, incitandola a fare presto. Per questo motivo la piccola aveva messo sul fuoco una pentola piena d’acqua. Il padre chiedeva con insistenza di fare presto perché diceva di avere fame, finché è corso in cucina, versando il liquido bollente sulle mani della ragazzina. Un fatto gravissimo che ha fatto scattare le indagini. Ieri mattina il giudice per le udienze preliminari Pietro Mondaini ha disposto il rinvio a giudizio nei confronti dei genitori. Secondo l’accusa, il padre avrebbe materialmente commesso i maltrattamenti, mentre la madre non avrebbe fatto nulla per evitarli. Non avrebbe difeso le sue figlie come ci si sarebbe aspettati. Il marito, molto temuto dalla famiglia, per anni ha continuato la sua condotta violenta, finché non sono intervenuti i servizi sociali. Determinante è stata la testimonianza di una delle piccole, che si sarebbe sfogata con l’assistente.