"Aveva preso le forbici, dovevo intervenire"

Adria, la maestra: "Mai picchiata la bimba"

Silvia Varotto pronuncerà la sentenza il 30 gennaio del 2018

Silvia Varotto pronuncerà la sentenza il 30 gennaio del 2018

Adria (Rovigo), 19 settembre 2017 - Si è difesa di fronte al giudice dicendo che non ha mai dato schiaffi. Alessandra Rossi, 47 anni, nata ad Adria, è imputata per il reato di «abuso dei mezzi di coercizione o di disciplina» nei confronti di una bambina di otto anni affetta da ritardo psico motorio grave. I fatti sarebbero accaduti in due occasioni tra ottobre e dicembre del 2012. Questo secondo l’accusa, sostenuta dalla procura della Repubblica di Rovigo. Cinque anni fa l’imputata prestava servizio come insegnante di sostegno in una scuola elementare del Basso Polesine. Ieri la maestra è stata interrogata in aula ed ha esposto la propria versione, completamente diversa da quella del pubblico ministero. Parlando degli episodi incriminati ha spiegato che in un’occasione è intervenuta con un certo vigore per scongiurare conseguenze drammatiche quando la piccola ha preso in mano un paio di forbici. In un’altra circostanza mentre la bambina tentava di mettere in bocca un’intera pizzetta. In entrambi i casi il suo intento era quello di proteggere la giovanissima alunna. La madre della parte offesa aveva sollevato dei problemi anche l’anno precedente, quando l’insegnante di sostegno non era l’imputata ma un’altra persona. L’anno successivo poi ha iscritto la figlia nella stessa scuola, salvo poi chiederne lo spostamento. Secondo l’accusa la maestra avrebbe dato una sculacciata alla bambina urlandole «vai in bagno».

In due circostanze le avrebbe dato delle sberle sulle mani, l’avrebbe ripresa in classe in modo aggressivo e ad voce alta, avrebbe alzato la voce tanto da destare l’attenzione di tutti gli altri bambini in classe. In una circostanza, le avrebbe dato un ceffone alla nuca mentre la bambina stava mangiando una pizzetta, il tutto non per farle del male ma per farle capire che stava sbagliando. La prossima udienza del processo penale è stata fissata per il 30 gennaio del 2018. In quell’occasione, il giudice Silvia Varotto, dovrebbe emettere la sentenza che per l’insegnante potrebbe anche essere di completa assoluzione. Così fosse si tratterebbe della fine di un calvario giudiziario che perdura da anni.