Asilo, precedenza a chi è residente da 15 anni

Provvedimento voluto da Lega e tosiani: "Premia chi ha un forte legame col territorio"

L’asilo prima ai veneti fa discutere

L’asilo prima ai veneti fa discutere

Rovigo, 17 febbraio 2017 - Il consiglio regionale del Veneto, su iniziativa dei consiglieri tosiani, ha approvato una modifica alla legge sui servizio per la prima infanzia che prevede «di dare priorità nelle liste ai bambini portatori di disabilità e i figli di genitori residenti in Veneto da almeno 15 anni, anche in modo non continuativo, e che lavorino in Veneto sempre da almeno 15 anni».

«La ratio della proposta di legge è quella di differenziare i soggetti non già al momento della presentazione della domanda per l’accesso ai servizi di nido - spiega Giovanna Negro, relatrice del Progetto di legge - bensì nella formazione delle relative graduatorie in ragione della limitatezza dei posti disponibili: riteniamo si debbano privilegiare quei cittadini che dimostrano di avere un serio legame con il territorio della nostra Regione». La proposta, fortemente osteggiata al momento del voto dal gruppo Dem e che ha visto tre consiglieri di Fi astenersi - come riporta la stampa locale - è criticata dalla parlamentare del Pd Daniela Sbrollini, per la quale il provvedimento «è incostituzionale».

La parlamentare attacca poi i consiglieri che fanno riferimento a Flavio Tosi sostenendo che si vogliono «creare bambini di serie A e serie B». Per Sbrollini. è provvedimento «fortemente ideologico del centrodestra che intende negare l’integrazione, anzi, cerca di ostacolarla. Questa nuova legge non è solamente sbagliata, è un danno enorme alla ricchezza culturale ed economica del nostro territorio». «Su questo provvedimento - conclude - interverrà sicuramente la Corte Costituzionale, poiché si limita la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, costruendo invece discriminazioni che non possono essere accettate».

«Se in un asilo nido c’è posto per tutti, non sussiste il problema; ma se i posti sono limitati, al di là delle riserve che giustamente vengono garantite ai bambini diversamente abili, non è ragionevole che restino fuori dalla graduatoria proprio i figli di coloro che hanno sempre vissuto qui, nel Veneto, per lasciare il posto a chi è arrivato all’ultimo». Così il presidente del Gruppo Consiliare Veneto Civico, Pietro Dalla Libera, intervenendo nella discussione in Consiglio Regionale sulla proposta di legge n. 61 che disciplina gli interventi regionali per i servizi educativi alla prima infanzia, asili nido e servizi innovativi. «Sono favorevole - afferma il consigliere dell’area civica - perché ci troviamo davanti a una normativa innovativa che dà maggiore tutela a chi ha sempre vissuto e lavorato in Veneto da almeno 15 anni, rispetto ad altri. Non si tratta, quindi, di un problema di reddito, ma di tenere conto di alcune esigenze e di alcuni principi, anche di giustizia sociale».