Sanità, nasce l’Asl 5. Rassicurati 3mila lavoratori

Previsto il rinnovamento degli ospedali. Compostella: "Nessuno perderà il posto"

Antonio Compostella e Urbano Brazzale (Foto Donzelli)

Antonio Compostella e Urbano Brazzale (Foto Donzelli)

Rovigo, 3 gennaio 2017 - «Nessuno perderà il posto di lavoro, razionalizzare e riorganizzare non significa lasciare a casa. Nessun problema anche per i pazienti, continueranno a trovare tutti i servizi necessari sul loro territorio», con queste parole il direttore generale della neonata Azienda Ulss 5 polesana, Antonio Compostella, ha presentato, ieri mattina, il nuovo modello organizzativo che, in questo 2017, prenderà vita dalla fusione delle due ex aziende 18 e 19.

Un modello composto da un ospedale hub, Rovigo, con altissime specialità, ma che sarà oggetto di importanti modifiche tecnologiche e strutturali e dai vitali ospedali di Trecenta ed Adria, per i quali sono previsti progetti di implementazione dei servizi esistenti e che resteranno presidi territoriali per l’Alto e il Basso Polesine, ospedali capaci di dare quindi risposte a tutti gli utenti del territorio.

«È evidente che ci sarà una riorganizzazione atta a realizzare una rete di servizi tra i tre ospedali di Rovigo, Trecenta ed Adria ed il territorio – spiega Compostella – ma non abbiamo intenzione di ‘tagliare teste’. Al di là del risparmio evidente immediato della riduzione da una a due direzioni strategiche, per il resto ci vorrà tempo. Significa, in poche parole, che nessuno dei dipendenti sarà mandato a casa anzi, in quest’ultimo anno abbiamo investito tantissimo sulle risorse umane andando a colmare i buchi, nominando primariati che per tempo erano rimasti scoperti e garantendo il turnover. Continueremo ad investire nell’area sanitaria portando avanti quel progetto iniziato da anni che mira a reinvestire le risorse dall’amministrazione all’operatività sanitaria».

In pratica, quando un dipendente dell’area amministrativa andrà in pensione sarà valutata la necessità o meno di assumere qualcuno al suo posto. Cosa che invece ben diversa per l’area sanitaria dove saranno convogliate le risorse che si libereranno, negli anni, dalla razionalizzazione dei servizi amministrativi. Rassicurazioni dunque per i 3mila dipendenti della nuova azienda Ulss 5 polesana, che non verranno spostati se non con processi di mobilità volontaria, mentre, per le posizioni apicali, sarà richiesta una maggiore flessibilità di spostamento tra i tre ospedali del Polesine. Oltre al discorso personale, saranno molti gli investimenti, come ha spiegato il direttore generale, per l’anno in corso che interesseranno tutte e tre le strutture ospedaliere. Nello specifico gli investimenti più consistenti riguarderanno in primo luogo la necessità di rinnovare le dotazioni dei tre presidi ospedalieri come letti, monitor, ventilatori ed altri strumenti tecnologici ormai diventati obsoleti. Ma i progetti più importanti sono quelli che riguarderanno la ristrutturazione dell’ospedale di Rovigo, e il progetto per il nuovo pronto soccorso di Adria, il primo già approvato e il secondo ancora al vaglio della Commissione regionale per l’investimento in tecnologia ed edilizia. Alla presentazione della nuova azienda Ulss 5 polesana, oltre al direttore generale Antonio Compostella, era presente tutta la direzione strategica, composta dal direttore sanitario Edgardo Contato, dal direttore amministrativo Gianluigi Barausse e dal direttore dei servizi socio-sanitari Urbano Brazzale.