Studente massacrato di botte, in trappola la baby gang

Aggredito per farsi dare il cellulare

DIVISE Il maggiore dei carabinieri Salvatore Gibilisco Prognosi di 21 giorni allo studente

DIVISE Il maggiore dei carabinieri Salvatore Gibilisco Prognosi di 21 giorni allo studente

Rovigo, 2 settembre 2017 - Ha mentito ai carabinieri per proteggere chi l’aveva picchiato. Un minorenne che studia in un istituto tecnico della città il 25 marzo scorso è stato picchiato all’uscita da scuola, in via Domenico Piva, non lontano da piazzale Cervi da dove partono le corriere verso i paesi. Il giovane infatti è di Lusia. Era con tre amici, un marocchino e due rumeni, di 15, 16 e 19 anni. Loro gli avevano chiesto di utilizzare il suo smartphone, un iPhone 6. Il ragazzino ha risposto di no e loro hanno iniziato a picchiarlo e a spingerlo facendolo cadere a terra. Dopo avergli rubato il cellulare ed il giubbotto sono fuggiti a piedi.

Ad usare le mani pare che sia stato il rumeno 19enne. Pugni e strattoni hanno provocato allo studente la rottura del setto nasale, un ematoma all’occhio, escoriazioni alla mandibola. Una prognosi di 21 giorni. Arrivato a casa lo studente non ha certo potuto nascondere ai genitori quanto gli era accaduto poco prima. Papà e mamma infatti se lo sono visti arrivare massacrato di botte.

Sono stati proprio i genitori a decidere di andare al comando dei carabinieri. I militari dell’Arma hanno chiesto al giovane di raccontare tutto ma lui negava di conoscere i suoi aggressori. E quando gli sono state mostrate tutte le fotografie presenti negli archivi dell’Arma, con i soggetti censiti sui quali potevano esserci dei sospetti, lui non ha riconosciuto nessuno nonostante le fotografie dei suoi tre amici fossero presenti proprio in quell’album. Dunque ha mentito.

O per paura o per proteggerli. Grazie alle telecamere della zona, che però non avevano ripreso la scena, i carabinieri sono riusciti a riconoscere il ragazzo assieme ai due rumeni e al marocchino già noti per furti e altri reati tra i quali la detenzione di droghe leggere. Da lì le indagini sono proseguite fino alla denuncia dei tre. Il più anziano è stato arrestato a Roma. Il marocchino è in una comunità a causa di un furto commesso successivamente. Il terzo risulta residente a Rovigo ma in realtà è senza fissa dimora ed al momento irreperibile.