Trecenta, litiga con la moglie, l’accoltella e scappa. Ora è ricercato

L’uomo è un 50enne di Badia, la donna è ricoverata all’ospedale

L'episodio è avvenuto a Dalmine

L'episodio è avvenuto a Dalmine

Trecenta, 8 giugno 2017 - Accoltella la moglie e poi scappa. I carabinieri l’hanno cercato perfino con l’elicottero ma fino a ieri sera non l’avevano ancora trovato. Si teme anche il gesto estremo, cioè il suicidio. Un 50enne di Badia Polesine mercoledì sera, fuori casa della figlia che vive a Trecenta, ha colpito nel ventre la moglie. Non una ferita profonda e la donna non corre alcun pericolo.

È stata portata in ospedale e non versa in gravi condizioni. Però sono intervenute le forze dell’ordine che al momento sembra non abbiano trovato l’oggetto contundente con il quale la donna sarebbe stata ferita, presumibilmente un coltello.

I due coniugi in realtà sono separati e da parecchio tempo tra loro il rapporto è tutt’altro che sereno. A fasi alterne ci sono stati riavvicinamenti e periodi di crisi anche con risvolti legali. All’uomo in passato è stato consigliato l’uso di psicofarmaci che avrebbe assunto con una certa regolarità, smettendo però qualche tempo prima di compiere il gesto sconsiderato nei confronti della moglie. Il massiccio dispiegamento di forze da parte dei carabinieri è dovuto al fatto che temono per la sua incolumità, cioè che a causa delle precarie condizioni psichiche, probabilmente peggiorate nelle ore successive l’accoltellamento, l’uomo possa decidere di farla finita. Inizialmente era indagato per tentato omicidio.

Ma le condizioni della moglie, a causa del sangue che aveva perso dal ventre prima dell’intervento dei medici, sembravano molto più gravi di quelle che sono. In realtà la prima preoccupazione della magistratura in questo momento non è il reato per il quale dev’essere indagato il soggetto. Il codice del reato può essere modificato anche durante le indagini stesse in forza degli elementi di prova che emergono. La preoccupazione principale della magistratura, oltre alle condizioni di salute della donna che sembrano volgere per il meglio, è proprio quella di trovare il marito prima che possa succedergli qualcosa di irreversibile. Cioè prima che possa uccidersi. Non c’è nessun pericolo, secondo la magistratura, che il 50enne possa fare del male al prossimo.

Chi, girando per Trecenta e dintorni, avesse notato un passaggio fuori dal comune di militari dell’Arma non deve supporre che vi siano soggetti intenti a pianificare attentati o aggressioni. L’insolito dispiegamento di forze ha il solo scopo di prevenire gesti inconsulti auto lesivi da parte di colui che mercoledì sera ha ferito la moglie.