Porto Tolle, barca si incaglia. Paura e proteste

Il fondo è troppo basso

La protesta dei pescatori

La protesta dei pescatori

Rovigo, 24 febbraio 2018 - Come una maledizione torna il problema della bocca di Barbamarco che impedisce ai pescatori di Porto Tolle di uscire con le barche in mare. I presidenti della cooperativa Pila Mare, Giuliano Zanellato, e Pila, Giuliano Mazzucco, insieme agli armatori hanno chiesto al sindaco Claudio Bellan di intervenire. Hanno anche scritto una lettera al presidente dei sistemi territoriali Gian Michele Gambato, dove sono stati illustrati tutti i problemi che esistono.

«Il fondo è troppo basso e rischiamo di finirci contro, va dragato» è stata la richiesta degli operatori ittici della marineria di Pila che erano presenti alla riunione con il sindaco Bellan e l’assessore alla pesca Valerio Gibin. Sono arrabbiati per questa situazione che continua a ripetersi ad ogni mareggiata. «Lunedì c’è mancato poco che succedesse una disgrazia – dice Zanellato –. Mentre le barche uscivano per andare a pescare il nostro armatore se l’è vista brutta a causa di una secca nella quale si è incagliato. Il motore si è fermato rendendo ingovernabile il peschereccio, che è rimasto in balia delle onde. Oltre al rischio per l’armatore ed il suo equipaggio, le altre barche che stavano sopraggiungendo hanno dovuto rinunciare aad uscire in mare per evitare di trovarsi nelle stesse condizioni». Zanellato, insieme ai colleghi Giuliano Mazzucco e Fabrizio Boscolo presidente della cooperativa Villaggio pescatori, si sono rivolti nuovamente a Comune ed al prefetto Enrico Caterino.

«Siamo alle solite, pur avendo terminato i lavori dell’ultimo scavo il 19 gennaio, purtroppo con queste mareggiate l’opera è già stato vanificato – interviene il primo cittadino –. Il mondo della pesca è esasperato al punto da pensare di andare a manifestare davanti alla prefettura. Non possiamo permetterci che l’economia più importante del nostro territorio possa essere messa in ginocchio in questo modo, le famiglie hanno necessità di lavorare e di poterlo fare in sicurezza. Ovvio che il movimento della pesca richieda una soluzione più radicale».  Una delle problematiche più pressanti sarebbe la questione autorizzativa. «In questo modo si blocca la possibilità di intervenire in maniera adeguata, cosa che di solito si riesce a fare con interventi di somma urgenza, grazie alla disponibilità della prefettura, ma non si può continuare così» afferma il sindaco.  Una delle strade percorribili è stata quella dello snellimento della procedura autorizzativa dello scavo. «I pescatori chiedono risposte certe e ogni giorno abbiamo più di una sessantina di pescherecci in serio pericolo – evidenzia Zanellato –. A fine gennaio un altro peschereccio, questa volta rientrando, si è incagliato rovesciando le 230 casse di pesce azzurro, il lavoro di una giornata». 

b. b.