Rovigo, cura i pazienti con la cannabis. "Risultati soddisfacenti"

Il medico: "Esiste ancora uno scetticismo ingiustificato"

Francesco Crestani, anestesista all’ospedale di Trecenta. Esperto in terapia del dolore.

Francesco Crestani, anestesista all’ospedale di Trecenta. Esperto in terapia del dolore.

In Polesine i medici che prescrivono cannabis vanno cercati con il lanternino. Uno dei pochissimi è Francesco Crestani, anestesista all’ospedale di Trecenta. Esperto in terapia del dolore.

Per quali malattie prescrive la cannabis?

«In genere per forme di tipo neuropatico o oncologico».

Funziona?

«Sì. Nella terapia del dolore ho diverse esperienze in tal senso, la maggioranza dei pazienti dà buona risposta».

Dove si compera?

«Una farmacia di Reggio Emilia, ad esempio, è tra le più importanti d’Italia. Ci sono questioni burocratiche complicate. Non è molto agevole per i farmacisti tenere farmaci di questo tipo. I pochi che li hanno inviano direttamente il farmaco a casa ai pazienti, offrono questa modalità molto comoda». Costa molto?

«Dipende dal bisogno del paziente, la produzione italiana, che sta per essere distribuita, dovrebbe costare meno delle lavorazioni sulla materia prima olandese».

Chi paga il farmaco?

«Il paziente. Paga il sistema sanitario regionale solo nel caso di spasmi da lesione midollare e solo dopo che si è potuto provare che gli altri farmaci in commercio non hanno funzionato. E dev’essere il neurologo a prescriverlo».

Troppa resistenza politica?

«C’è un po’ di scetticismo ingiustificato, è vero che gli studi sono pochi rispetto ad altri tipi di farmaci ma i risultati sono buoni. C’è una sorta di prudenza. Non sono stati investiti abbastanza soldi».

In che forme si presentano i farmaci a base di cannabis?

«Vengono creati a partire dal fiore vero e proprio, tipo marijuana ma priva di sostanze tossiche, funghi, batteri, assolutamente controllata dal punto di vista dei principi attivi. Viene distribuita al paziente con le cosiddette ‘cartine’, tipo bustine da tè che contengono il dosaggio voluto per gli infusi. Alcune farmacie fanno olio, capsule, colliri, hanno sviluppato conoscenze tecniche, prodotti che hanno maggior efficacia. La bustina è un po’ complicata, bisognerebbe far bollire 20 minuti».

Per che malattie si può prescrivere?

«Il decreto Lorenzin prevede alcuni casi, non sono indicazioni specifiche. Sono dei consigli d’uso perché non è un farmaco registrato come gli altri. Nel decreto è previsto il dolore neuropatico, la spasticità associata al dolore nella sclerosi multipla o lesioni del midollo spinale, nausea e vomito a chemio e radioterapia, stimolazione dell’appetito nell’anoressia nei pazienti oncologici e nell’anoressia nervosa, il glaucoma e la sindrome di Tourette. Ma non c’è il divieto di prescriverla per altre malattie. Si può fare».

Dolore neuropatico?

«Il sistema nervoso è il meccanismo che dà le informazioni sul dolore. Se invece è lo stesso sistema nervoso ad essere leso è più difficile da trattare. La cannabis dà buone prestazioni».