Botti a Capodanno, vince il prefetto Bergamin: "Che siano regolari"

La battaglia a colpi di ordinanze per festeggiare l'ultimo dell'anno

Botti a capodanno

Botti a capodanno

Rovigo, 31 ottobre 2'16 - E che botto sia. L’importante abbia il marchio Ce. Il balletto dei botti del Comune di Rovigo finisce con un’ordinanza, la terza in 20 giorni, che dà via libera ai fuochi d’artificio per la notte di capodanno. Il cielo del Polesine stasera si prepara dunque ad accendersi di luci e scoppi. Anche nel dicembre scorso diversi comuni della provincia di Rovigo avevano vietato l’uso dei botti in città dal 31 al 1 gennaio per evitare incidenti causati dai prodotti pirotecnici usati in modo incauto, ma anche per una ormai consolidata sensibilità verso gli amici a 4 zampe, spesso disturbati dai fastidiosi botti. Quest’anno ad accendere gli animi dei produttori, a inizio dicembre, la decisione del Tar del Lazio di revocare l’ordinanza antibotto del sindaco di Roma Virginia Raggi.

Una delle maggiori aziende del settore, la Martarello Srl di Arquà, aveva dunque presentato ricorso contro la prima ordinanza anti-botto del sindaco Bergamin, preoccupata per il danno economico che avrebbe dovuto incassare in seguito alle limitazioni imposte dal Comune. Era dunque seguita una nuova ordinanza che permetteva lo scoppio dei cosiddetti giochi luminosi. Ma la scottante vicenda era poi finita sul tavolo del prefetto di Rovigo Enrico Caterino il quale aveva presentato una lettera ufficiale indirizzata alle Autorità e al Sindacato Nazionale Operatori Pirotecnici, in cui evidenziava la situazione, citando anche una decisione del Tar Liguria che, nel novembre 2015 ha stabilito che «l’adozione di una ordinanza comunale contingibile e urgente sussiste se con congrua motivazione a prevedere l’impossibilità di fronteggiare l’emergenza con i rimedi ordinari». Ma essendo i “botti” eventi che si verificano ogni anno nel periodo di festività natalizie, non sarebbero considerati, secondo il Prefetto Caterino, una situazione extra-ordinem.Infine tutte le misure del genere devono essere comunicate preventivamente ai singoli Prefetti, che rappresenta l’autorità competente nel vietare gli articoli pirotecnici. L’ultimo botto sulla vicenda arriva , infine, alla vigilia del Capodanno, ancora da Massimo Bergamin che con la terza ordinanza spegne gli animi dei produttori di fuochi d’artificio, ordinando il via libera ai botti, a patto siano certificati Ce. Un dietrofront senza mezze misure fa invece il sindaco di Adria Massimo Barbuyani con la fevoca definitiva delk’ordinanza antibotto festa precedentemente emanata per difendere proprio gli amici a quattro zampe. Dunque questa notte in città per “appassionati” di petardi, fontanelle e materiale pirotecnico. Meno per gli amanti degli animali preoccupati per gli effetti spiacevoli che lo scoppio dei petardi produrrà negli amici a quattro zampe, terrorizzati dal rumore dei botti.