Crollo nella casa popolare, donna travolta da una lastra di cemento

La denuncia: "L'Ater non fa lavori da 31 anni"

Maria Cesarina Braghin, 65 anni, con il marito Adriano Mancin, 68 anni

Maria Cesarina Braghin, 65 anni, con il marito Adriano Mancin, 68 anni

Ca’ Venier (Porto Tolle), 12 febbraio 2017 - «Mi è caduto un pezzo di casa sulla spalla e sono finita all’ospedale. Abito qui da 31 anni e non è mai stato fatto un lavoro di ristrutturazione» sono le parole di Maria Cesarina Braghin, 65 anni, di Ca’ Venier. La donna vive nell’abitazione con il marito Adriano Mancin, 68 anni, invalido al 100% in una casa Ater che è stata costruita più di 40 anni fa in via Del Teatro 10. In quella zona ci sono due palazzine con due appartamenti ognuna. Tre sono abitati e uno è libero. «Cadono i pezzi di cemento dal tetto e dalla terrazza e i muri si stanno screpolando – aggiunge disperata –. Esce acqua e umidità e spesso cadono pezzi di tetto».

Qualche giorno fa Maria Cesarina stava uscendo dal garage e le è caduto un pezzo di cemento armato sulla spalla destra. «E’ stato terribile, mi ha sfiorato la testa e ho sentito un dolore terribile – dice –. Ho ancora dolori al collo e alla schiena. Sono quindi andata al pronto soccorso, mi hanno fatto i raggi e sto facendo tutt’ora delle terapie. Mi sono quindi affidata a un’agenzia infortunistica». La donna racconta che sono anni che chiede all’Ater che le case vengano ristrutturate perché stanno andando in deperimento.

«All’interno la mia casa è abitabile perché la curo il più possibile, all’esterno invece è un vero disastro – precisa Braghin – una mia vicina ha dei problemi con l’acqua lungo i muri e ha la muffa in casa. I mobili di legno si gonfiano ed è costretta a tenerli distanti dai muri, per terra ha sempre dei panni che raccolgono l’acqua. E’ una realtà molto dura». Maria Cesarina dice anche che nei mesi estivi lei e il marito si siedono all’esterno ma ora sono molto spaventati perché hanno paura se cade qualche mattone dal tetto. Anche il cornicione è pieno di crepe e quando piove l’acqua penetra all’interno.

«Abbiamo fatto il pavimento in terrazza ma comunque ci piove in casa – precisa –. Ho chiesto ai dirigenti Ater di provvedere e la risposta è stata ‘Non abbiamo soldi’». Braghin ha scritto all’Ater una lettera dove ha spiegato di vivere in una struttura pericolosa e ha sollecitato interventi urgenti. «Sono stufa di essere presa in giro – afferma –. Una mia vicina ha detto ad un geometra Ater che cadono i pezzi dal soffitto». Adriano Macin, il marito di Maria Cesarina Braghin, quattro anni fa ha avuto un ictus ed è rimasto invalido. «Ho chiesto sia all’Ater sia al Comune di Porto Tolle un corrimano per aiutarlo a scendere le scale e le risposte sono state come sempre negative. Non ha mai avuto un aiuto» conclude la donna.