Badia, ventilatori e lampade nelle stanze. La marijuana cresceva in casa

Arrestato agricoltore di 46 anni per produzione e detenzione di stupefacenti

I carabinieri hanno arrestato Gabriele Faccio, 46 anni

I carabinieri hanno arrestato Gabriele Faccio, 46 anni

Badia (Rovigo), 24 novembre 2017 - G.F., 46 anni, agricoltore di Badia Polesine, è stato arrestato mercoledì e condotto in carcere a Rovigo. È accusato di produzione e detenzione di stupefacenti. Ad aggravare la sua situazione è l’ingente quantità di droga rinvenuta a casa sua dai carabinieri che hanno sequestrato 101 chili di marijuana, sette piante in fase di coltivazione, due bilance per pesare la droga e due impianti per la coltivazione indoor (cioè all’interno di stanze ricavate appositamente) dello stupefacente. Impianti completi di lampade e dispositivi di ventilazione.

F. è incensurato. L’attività investigativa è stata condotta dalla Compagnia dei carabinieri di Piove di Sacco, supportati dai colleghi del comando provinciale di Padova. Secondo loro la coltivazione scoperta a Badia Polesine era utilizzata per rifornire buona parte del mercato degli stupefacenti della Bassa Padovana e dell’Alto Polesine. Tutto è partito dalla stazione dei carabinieri di Agna, in provincia di Padova, che stava indagando nell’ambito dello spaccio di sostanze stupefacenti che avveniva in grande stile nella zona, indagini che hanno portato a provvedimenti ristrettivi a carico di diversi spacciatori che operavano in quei paesi. I militari dell’Arma sono riusciti a raccogliere informazioni su una vera e propria piantagione dotata di luoghi appositi per l’essiccazione ed il confezionamento.

Nella zona di Agna erano stati individuati diversi consumatoti, anche molto giovani. Le ricerche della piantagione hanno portato a casa di G. F., badiese di 46 anni, sconosciuto alla giustizia proprio perché incensurato. I carabinieri l’hanno tenuto d’occhio con servizi di appostamento nei pressi della sua abitazione. Nel retro aveva allestito serre, pollai e disimpegni in muratura.

Durante uno di questi appostamenti i carabinieri hanno avvertito un odore molto forte che hanno riconosciuto senza esitazione alcuna: si trattava di marijuana. Questo li ha indotti ad agire in maniera repentina con una perquisizione all’interno della proprietà di G. F. I militari una volta entrati si sono trovati di fronte ad un’estesa attività di produzione di marijuana che prevedeva tutte le fasi, dalla coltivazione, alla maturazione, fino al confezionamento della sostanza. All’interno di serre appositamente create c’erano lampade e apparati di ventilazione per la crescita delle piante; mentre negli ambienti in muratura c’erano sia zone dedicate alla coltivazione che zone dedicate all’essiccazione.