Inchieste per morti sospette e maltrattamenti: chiudono gli Istituti polesani

I 280 pazienti disabili e i dipendenti verranno trasferiti in altre strutture della provincia

A sinistra l'assessore regionale Bendinelli. A destra il prefetto Provolo

A sinistra l'assessore regionale Bendinelli. A destra il prefetto Provolo

Rovigo, 5 novembre 2014 - La notizia era nell'aria, ma ora è ufficiale dopo l'incontro di questa mattina in prefettura a Rovigo. Gli Istituti polesani di Ficarolo chiuderanno e i 280 pazienti disabili e i dipendenti verranno trasferiti in altre strutture della provincia. Ad annunciarlo l'assessore regionale ai servizi sociali ai servizi sociali Davide Bendinelli.

La decisione è stata presa alla luce delle due inchieste giudiziarie, l'una incentrata sui maltrattamenti che sarebbero stati commessi da una decina di dipendenti (già licenziati) ai dmanni degli ospiti, l'altra sulla morte di due ospiti, entrambi ricoverati nel reparto 11 della struttura, destinato ad accogliere i pazienti con i malati più gravi. 

"La situazione complessiva degli Istituti Polesani si è fatta insostenibile. Dopo i fatti del giugno scorso e i decessi di qualche giorno fa, la Regione Veneto intende agire con urgenza e dare un segnale chiaro nell'interesse prioritario, umano, sociale e della salvaguardia della salute e dell'incolumità, dei pazienti e delle loro famiglie, e anche dei lavoratori che non intendiamo minimamente danneggiare sul piano lavorativo. Ma non possiamo prescindere da ciò che è successo. Va data una svolta radicale". Ha dichiarato Bendinelli in Prefettura a Rovigo dopo avere incontrato il Prefetto Francesco Provolo.

"L'obiettivo finale - ha precisato l'Assessore - da raggiungersi dopo aver attentamente studiato  il percorso amministrativo e decisionale con le strutture regionali, è di arrivare a svuotare dei pazienti la struttura. Inizieremo l'iter nelle prossime settimane 'alleggerendo' gli Istituti Polesani dal carico di un buon numero di ospiti che saranno indirizzati ad altre strutture d'accoglienza nella provincia di Rovigo".

 L'Assessore ha ricordato che la Regione non può commissariare la struttura di Ficarolo perché privata ma può agire annullando i finanziamenti regionali ad essa destinati che ammontano annualmente a 3/4 milioni di euro. "E' un problema gravoso, dal punto di vista umano e sociale, che rischia di diventare anche problema di ordine pubblico e per questo ho chiesto l'incontro con il Prefetto di Rovigo che ringrazio, e che può riguardare anche la Corte dei Conti  - ha continuato Bendinelli - . Voglio che sia chiaro a tutti che la questione non passerà in cavalleria. Per quanto riguarda i lavoratori, avremo sicuramente a cuore l'aspetto umano e il rispetto umano per ciascuno di loro: saranno accompagnati a nuove destinazioni occupazionali tenendo presente la loro provenienza, residenza e altri aspetti per consentire la soluzione più appropriata".

L'Assesssore ha quindi informato che la Regione fin dal giugno scorso aveva chiesto, inutilmente, la documentazione (planimetrie) ai responsabili della struttura di Ficarolo per una verifica della situazione amministrativa. Dal canto suo il Prefetto di Rovigo Francesco Provolo ha detto "quando succedono queste tragedie, tutti portano delle responsabilità. Tutti devono fare un esame di coscienza e tutti insieme dobbiamo trovare una soluzione che sia la meno dolorosa per la comunità polesana. Ed è in questa direzione che si stanno muovendo la Regione e l'Assessore Bendinelli".

Sulla situazione degli Istituti Polesani e le iniziative che la Giunta regionale intende adottare, l'Assessore Bendinelli sarà ascoltato domani pomeriggio dalla quinta commissione consiliare nella sede del Consiglio regionale a Palazzo Ferro-Fini a Venezia.