Monesi, incubo in Ucraina: "Sequestrato dalla polizia"

L’ad della Bellelli Engineering per 3 ore bloccato in un ristorante di Kiev

Antonio Monesi

Antonio Monesi

Rovigo, 7 dicembre 2016 - Sono state tre ore di panico per l’ingegnere rodigino Antonio Monesi, bloccato l’altra sera dalla polizia ucraina all’interno di un ristorante di Kiev.

Monesi si trovava in Ucraina per lavoro, è infatti amministratore delegato della società petrolifera Bellelli Engineering, con sede a Rovigo, quando, in compagnia di alcuni colleghi e amici, si è recato a cena in un ristorante del centro di Kiev. «Io ed i miei amici, un collega italiano, un algerino con passaporto francese ed un ucraino avevamo appena finito di cenare quando all’interno del locale ha fatto irruzione la polizia con le pistole spianate e ci ha ordinato di stare fermi, impedendoci di utilizzare il cellulare – racconta l’ingegnere -. Siamo letteralmente stati presi in ostaggio dalla polizia ucraina per più di tre ore, in quanto eravamo isolati e non potevamo comunicare con l’esterno. Gli agenti non parlavano nemmeno l’inglese. Hanno spiegato al mio amico ucraino che c’erano dei problemi all’interno del locale dunque dovevamo restare fermi. Sono stati davvero momenti di panico».

L’ingegnere racconta che, dopo le numerose proteste dei clienti che si trovavano in quegli istanti nel ristorante, dopo circa 3 ore, sono stati finalmente rilasciati. «Sono allibito di quanto successo – spiega Monesi che per diverse ore ha avuto temuto di essere stato sequestrato - ho subito informato l’ambasciata italiana per riferire l’accaduto. Poco fa mi ha finalmente risposto, confermando che si tratta di un episodio davvero singolare e che farà immediatamente una protesta ufficiale».