Rovigo, clandestine del sesso tra i divanetti

Arrestati dopo dieci anni il titolare del night e la moglie, nel locale ragazze dell’Est

Locali adibiti allo sfruttamento della prostituzione

Locali adibiti allo sfruttamento della prostituzione

Rovigo, 15 novembre 2017 - Sono in carcere  da ieri e dovranno scontare una pena detentiva di sei anni e sei mesi, più 60mila euro di multa ciascuno, per il reato di «favoreggiamento dell’immigrazione clandestina» e quello di «sfruttamento della prostituzione».

P. B., 64 anni,è stato portato dalla polizia nel carcere a Rovigo. La sua convivente, C. D. di 37, rumena, è invece chiusa in cella a Verona. La Corte di Cassazione a Roma il 9 novembre ha rigettato il ricorso dunque è valida la sentenza della Corte d’Appello che a sua volta aveva confermato di primo grado del tribunale di Rovigo. Le indagini sono state condotte dalla squadra mobile rodigina e risalgono al 2006 e 2007.

A coordinarle il pubblico ministero Ciro Alberto Savino, da anni passato ad un’altra procura. Il locale nel quale si sarebbero verificati i fatti è il Crystal in via Chiarugi, night club nella frazione di Granzette. Il posto che in quegli anni e nei precedenti era frequentato da molta gente proprio grazie al giro di prostitute, soprattutto dell’Est, in particolare rumene. Tante altre indagini erano state portate a termine in precedenza dai poliziotti di Rovigo ma l’unica che ha avuto fortuna e che è arrivata a sentenza nell’ottobre del 2009 è stata quella sulla gestione dei due del 2006 ed inizio 2007.

La procura della repubblica ha consentito l’utilizzo delle intercettazioni. Così a dibattimento sono arrivati filmati delle telecamere piazzate appositamente dagli agenti della Mobile e molto altro materiale. Le prove erano schiaccianti e il collegio giudicante in quell’occasione ha inflitto una pena leggermente più pesante di quella che era stata richiesta dal pubblico ministero, anche se di poco. Il giro di affari secondo gli inquirenti erano molto alto, anche di 25mila euro a settimana. Metà della cifra andava ai gestori e metà alle prostitute. Ma su questo aspetto esistono versioni contrastanti.

L’avvocato difensore ritiene non sia mai stato dimostrato con certezza il profitto derivato dall’attività illecita. I provvedimenti della procura sono stati eseguiti lunedì, i due condannati si sono presentati spontaneamente in questura con il loro legale e sono poi stati accompagnati in carcere dove resteranno a lungo. Dunque la pena detentiva viene eseguita a distanza di oltre otto anni dalla sentenza di primo grado e di oltre 11 da quando si sono svolte le prime indagini. Nel frattempo i due imputati hanno vissuto fuori dal carcere perché la condanna non era definitiva. È servito il terzo grado di giudizio, arrivato appunto otto anni dopo il primo grado di Rovigo, perché la condanna diventasse definitiva e inappellabile. La squadra mobile, a partire dal 2000, aveva svolto numerosissime indagini su locali adibiti allo sfruttamento della prostituzione nella provincia di Rovigo per cercare di mettere un freno al mercato del sesso a pagamento.