Omicidio a Badia Polesine, ex cuoco uccide un uomo a colpi di lama

Giorgio Pasqualini interrogato per ore dai carabinieri

Giorgio Pasqualini, indagato per omicidio

Giorgio Pasqualini, indagato per omicidio

Rovigo, 2 gennaio 2017 - Badia ha dimenticato in fretta i festeggiamenti del nuovo anno. Il 2017 si è aperto con una tragedia avvolta da troppi misteri.

Ieri mattina la campagna era imbiancata da una brina come non si vedeva da anni, ma c’era il nastro bianco e rosso dei carabinieri a delimitare l’orrore che si è consumato attorno alle 4 di notte in via Emanuele Finzi. In uno dei sei appartamenti di una palazzina a due piani, Giorgio Pasqualini, 68 anni, ha ammazzato a coltellate l’uomo che era entrato in casa minacciandolo con una pistola, forse un ladro. Urla furibonde, vetri fracassati, telefonate concitate. Ma sono tanti i tasselli di un mosaico ancora da comporre da parte dei carabinieri. A cominciare dall’identità del morto. Un 40enne, probabilmente italiano, di cui ancora non si conoscono le generalità.

Gli investigatori e il pm Andrea Girlando si sono recati ieri mattina nell’abitazione dell’omicidio. Un appartamento di poco più di 40 metri quadrati: soggiorno con angolo cottura, bagno e camera da letto, dove Pasqualini stava scontando due anni di detenzione domiliare per droga. E’ in questo ambito infatti che si cerca di fare luce sull’accaduto. Pasqualini, soprannominato «zio coca», aveva lavorato come cuoco in un ristorante e ha gestito anche un bar della zona. Era tenuto sotto controllo dai carabinieri che ogni sera pattugliavano la via per verificare se si trovava in casa. I vicini lo dipingono come uno che non ha mai dato fastidio, anche simpatico. Via Finzi è una zona residenziale alle porte di Badia, quasi tutti si conoscono, ma pochi i curiosi che ieri mattina cercavano di capire quello che era accaduto. La dinamica del delitto, è ancora in corso di ricostruzione. Dai primi rilievi sembra che alla porta di Pasqualini, attorno alle 4, abbia bussato il 40enne. In seguito si è scatenata una furiosa lite, scoppiata nell’abitazione, poi degenerata e finita in tragedia. Ma al momento non si sa per quale motivo il 40enne si sia recato nella casa di Pasqualini. Molte le cose che non tornano. Un ladro di solito non bussa alla porta e men che meno uno apre ad uno sconosciuto alle 4 di notte.

Di certo c’è che il 40enne è morto accoltellato, diverse le ferite riscontrate sul corpo della vittima. È stato lo stesso Pasqualini a chiamare poi i carabinieri, spiegando cosa era accaduto. L’uomo è stato sentito a lungo in caserma. Avrebbe detto di essersi difeso dalle minacce di quello sconosciuto. Parole che gli investigatori stanno cercando di verificare e a cui cercano di dare un riscontro. L’uomo al momento non è stato sottoposto a fermo, ma è indagato a piede libero per omicidio. Il suo avvocato, Michele Ciolino, sostiene che in passato Pasqualini avrebbe subito dei furti. Al punto da nascondere altrove le cose di valore. Subito sono stati ascoltati dai carabinieri i vicini di casa che dicono di aver sentito bussare violentemente alla porta di Pasqualini e poi di aver udito le urla e i vetri di una finestra in frantumi. Pasqualini, prima di chiamare i carabinieri avrebbe fatto due telefonate. Una alla figlia e l’altra ad un’altra persona.