Omicidio Negrini, spunta una terza persona

All’origine del delitto, un debito di 25mila euro. Il sospettato, un 38enne di Lendinara, si dichiara innocente e tira in ballo un altro uomo

L'azienda di Massimo Negrini chiusa per lutto

L'azienda di Massimo Negrini chiusa per lutto

Lendinara (Rovigo), 3 febbraio 2016 - Si complica il caso dell’omicidio di Massimo Negrini, imprenditore 51enne di Giacciano con Baruchella, trovato morto nella notte tra martedì e mercoledì nello scolo Valdarno, nelle campagne di Lendinara (FOTO).

La vittima è stata freddata con un colpo di arma da fuoco all’occhio, che gli è stato fatale e solo in seguito il suo corpo è stato gettato nel canale. Poche ore dopo il ritrovamento del cadavere, i carabinieri guidati dal pm Monica Bombana avevano già fermato un 38enne di Lendinara, proprietario dell’arma che avrebbe sparato il colpo.

Proprio il sospettato, però, dopo aver ammesso il proprio coinvolgimento nella vicenda, avrebbe tirato in ballo una terza persona, secondo lui vero responsabile dell’omicidio. Si tratta di un ‘socio’ in affari della vittima e del 38enne fermato, nella rivendita di mobili e oggetti antichi e usati.

Proprio lui, riferisce il fermato, avrebbe premuto il grilletto di un’arma presa in prestito, ironia della sorte, proprio dal 38enne, per un debito non saldato di 25mila euro. Di questo terzo uomo, però, si sarebbero perse le tracce e per il 38enne, che si trova in carcere con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere, ora diventa sempre più difficile riuscire dimostrare la propria innocenza.