Lama alla gola, la moglie sotto choc

Condannato un uomo di 44 anni, finisce l’incubo per una famiglia di Taglio di Po

La donna era violentata dal marito

La donna era violentata dal marito

Rovigo, 21 ottobre 2016 – Condannato a 5 anni e 6 mesi per aver violentato ripetutamente la moglie. La sentenza a carico di un 44enne di Taglio di Po, è stata pronunciata ieri mattina dai giudici del collegio di Rovigo. La difesa, con l’avvocato Luca Toso, aveva chiesto l’assoluzione e annuncia già da ora che proporrà ricorso in appello.

I giudici hanno riconosciuto che quei rapporti sessuali subiti dall’ormai ex compagna fino al 2008 furono dei veri e propri stupri. Gli altri reati di cui era accusato l’uomo sono invece ormai prescritti. Lo scorso luglio la vittima aveva ricostruito in aula le violenze. Aveva anche raccontato che il marito le avrebbe impedito di prendere la pillola anticoncezionale per farla rimanere incinta, per poi farla abortire. Assieme ai due figli (che all’epoca avevano 14 e 9 anni), la moglie sarebbe stata maltrattata psicologicamente e fisicamente con pugni, schiaffi e calci. Avrebbe anche impedito alla donna di rivolgersi ai sanitari per farsi medicare, puntandole un coltello alla gola. La figlioletta che era intervenuta per cercare di difendere la madre era stata invece colpita con una sberla. In un’occasione – secondo la ricostruzione dell’accusa – l’uomo avrebbe minacciato i familiari dicendo «Vi ammazzo, vi sparo. Faccio una strage». Un racconto definito inattendibile dalla difesa, dato che nel corso della sua testimonianza la donna aveva ammesso di non ricordare alcuni fatti che pure emergono dagli atti del processo.

Le accuse di violenza sessuale non sarebbero supportate da referti medici. Secondo la ricostruzione degli investigatori, gli episodi si sarebbero consumati tra la Sicilia e il Polesine. Le accuse mosse nei confronti dell’uomo erano di violenza sessuale, maltrattamenti e violenza privata a carico della compagna. La coppia è separata dal 2009 ma gli ultimi tre anni di matrimonio sarebbero stati segnati da numerosi episodi di violenza. «Tornava spesso a casa ubriaco, mi minacciava, mi picchiava e pretendeva di avere dei rapporti sessuali» aveva raccontato la donna ai giudici. Ieri è arrivata la condanna a più di 5 anni.