Violentava e prendeva a calci la moglie incinta. Condannato

Rovigo. E’ finito l’incubo per una donna e i suoi tre figli, l’ex marito dovrà scontare 8 anni e mezzo di carcere

La donna aveva subìto percosse e minacce (Foto archivio NewPress)

La donna aveva subìto percosse e minacce (Foto archivio NewPress)

Rovigo, 30 settembre 2016 - Violentata, minacciata con una pistola, presa a calci nella pancia per indurla all’aborto, e il tutto di fronte ai figli: così l’ex marito viene condannato a 8 anni e mezzo di carcere. Un inferno durato quasi 10 anni quello che avrebbe vissuto questa famiglia, vittima di un padre aggressivo che secondo le accuse non se la sarebbe presa solo con la moglie, ma anche con i tre figli piccoli della coppia. Ieri mattina l’uomo, un giovane albanese, è stato condannato dal collegio del tribunale di Rovigo per violenza sessuale contro la moglie (italiana), maltrattamenti nei confronti della donna e dei figli e stalking.

Per scappare da quell’inferno, la mamma si era trasferita dai suoi genitori con i bambini, ma la violenza fisica del marito si sarebbe così trasformata in appostamenti e atti persecutori. "I bambini strisciavano sotto i tavoli per nascondersi ed evitare così di incontrare il padre", racconta il pubblico ministero Sabrina Duò, ricordando le testimonianze ascoltate in aula, prima di chiedere la condanna. Secondo l’accusa, la donna era stata reiteratamente percossa e violentata da un marito che tornava a casa sempre ubriaco. Una donna distrutta che racconta di come le violenze avvenissero di fronte ai suoi figli che intanto piangevano. Sarebbe, inoltre, stata presa a calci quando era incinta del secondo e del terzo, nel tentativo di farla abortire.

Figli che secondo l’accusa sarebbero frutto di violenze sessuali, perpetrate spesso sotto la minaccia di una pistola. I fatti sarebbero cominciati nel 2005 e poi peggiorati nel 2007. Anni di silenziosa sopportazione poi, presa per il collo dal marito, la donna avrebbe finalmente trovato il coraggio di denunciarlo e fuggire dai genitori con i figli. Era il 2013. E la violenza dell’uomo si sarebbe così trasformata in stalking. L’uomo è stato condannato a 8 anni e mezzo con un risarcimento previsionale di 30mila euro per la moglie e 25mila per i figli. Sarà poi il giudice civile a definire la somma finale.