Rovigo, famiglia con figlio disabile sfrattata. Appello al sindaco

Faraone, deputato del Pd: " Bisogna trovare una soluzione"

La famiglia sfrattata (Donzelli)

La famiglia sfrattata (Donzelli)

Rovigo, 15 gennaio 2017 - Il caso della coppia con figlio disabile costretta a lasciare la casa dove viveva per sfratto è arrivato all’attenzione del parlamento. Ne ha parlato Davide Faraone, deputato del Partito Democratico, eletto nella circoscrizione Sicilia 1, sottosegretario alla Salute nel governo Gentiloni.

«COME vi sentireste a ritrovarvi improvvisamente fuori dalla vostra casa, la casa che è luogo sicuro e protetto, certezza di una vita serena? Me lo sono chiesto dopo aver parlato con Carlo. Chi è Carlo? Forse qualcuno di voi avrà letto di lui sui giornali. Carlo è un papà di Rovigo, il papà di un bambino di 4 anni, autistico», ha detto Faraone. La coppia viveva in centro. Hanno dovuto lasciare l’appartamento una settimana fa. A raccontare brevemente la loro situazione è l’assessore comunale Luigi Paulon: «Sono stati sfrattati perché da due anni il proprietario non riceveva l’affitto. Era la nonna del bambino l’intestataria del contratto, ma non abita più in quell’appartamento dal 2015. Ha lasciato lì il figlio con la moglie e il bambino disabile. Il Comune in un paio di occasioni è riuscito a ritardare questa situazione. Poi è arrivata l’ingiunzione di pagamento». Sempre Paulon, spiega perché il Comune non ha messo a disposizione un appartamento alternativo: «Il padre del bambino è titolare di un immobile in un comune del Ferrarese e al Comune di Rovigo non ha mai prodotto il documento che serve per ambire alla graduatoria degli alloggi comunali. Se si è titolari di un immobile bisogna attestare che è inagibile. O che non si è più proprietari. Altrimenti legalmente non è possibile procedere da parte della pubblica amministrazione. Noi gliel’abbiamo detto tante volte».

FARAONE parla così del padre del bambino: «Per stare vicino alla famiglia, ha deciso, dopo la scoperta della disabilità del figlio, di lasciare la propria occupazione. Non lavora da tempo. Sua moglie, lavora invece part-time. I risparmi a poco a poco sono venuti meno e con questo anche la possibilità di pagare un affitto. Una situazione familiare difficile, resa insostenibile da uno sfratto. Non oso immaginare cosa possa aver provato il bambino, attaccato, per via del suo disturbo, ad abitudini consuetudinarie e a prassi costanti nel tempo». Faraone chiede l’intervento della politica: «Carlo è un cittadino e come tale è alle istituzioni che si rivolge. Faccio mio il suo appello affinché il sindaco Massimo Bergamin e il presidente della Regione Luca Zaia intervengano con celerità per trovare una soluzione adeguata, nessuna scorciatoia o occhio di riguardo ma il giusto sostegno ad una famiglia in difficoltà che chiede di poter vivere dignitosamente».