Pioggia e infiltrazioni d’acqua nel teatro sociale

La preoccupazione dell’assessore Donzelli

L’esterno del teatro sociale

L’esterno del teatro sociale

Rovigo, 16 ottobre 2016 – Piove nel tempio della Rotonda, piove anche al Ridotto del Teatro sociale. In passato è piovuto dentro alla sala espositiva dell’Ex Pescheria, sul Corso del Popolo. Ed anche al museo dei Grandi Fiumi. L’assessore alla cultura, Andrea Donzelli, spiega la situazione.

Cos’è successo venerdì al Ridotto del Sociale?

«C’è un problema in una parte del tetto, la pioggia è stata incessante in questi giorni e l’acqua è filtrata dentro durante la presentazione deli libro della Savignano».

Ha problemi anche il teatro?

«No, quello è a posto».

Il Comune dovrà intervenire?

«Sì. Ma ci sono iter burocratici infiniti per qualsiasi cosa. Una Fondazione potrebbe alleggerire i compiti».

Per questo vorrebbe far gestire il teatro alla Fondazione Rovigo Cultura?

«E’ nata proprio per quello: gestire museo e teatro. C’è scritto nello statuto. Si tratta di decidere se applicarlo o no. Ma se non lo applichiamo va chiusa».

Il nuovo presidente Beltotto cosa dice?

«È venuto qui gratis. È personaggio di altissimo spessore capace di attirare attenzione sul Polesine».

Per le manutenzioni servono soldi, come si fa senza?

«Si possono usare strumenti finanziari tipo gli ArtBonus. Il privato che mette soldi per l’arte ottiene il 65% di credito d’imposta».

E si trova chi lo fa?

«E’ molto difficile ma nell’ambito religioso, grazie ad interventi privati, in forma anonima, per la Rotonda sono arrivati finanziamenti».

Anche alla Rotonda piove dentro.

«Nessun dipinto è stato toccato dalla pioggia, si è bagnato il basamento ligneo di una colonna e dei tessuti d’arredo dell’altare».

Bisogna rifare il tetto?

«Il problema nasce dalla grondaia, quando è costipata dal guano dei colombi l’acqua si raccoglie sul tetto e con giorni di pioggia cede una parte, dobbiamo fare un’ispezione e valutazione, ci è andata molto bene grazie al presidente del sindacato, Luciano Zanforlin. Si è accorto subito ed ha chiamato i vigili del fuoco».

Il Museo com’è messo?

«Abbiamo avuto lo stesso problema a giugno per la pioggia improvvisa. Già fatto l’intervento».

E l’ex Pescheria?

«Fino a poche settimane fa c’era una perdita. Dobbiamo riprendere in mano il concetto di manutenzione ordinaria, altrimenti si arriva sempre a dover intervenire quando serve quella straordinaria che costa un sacco di soldi».

Con la Fondazione Cariparo come va?

«Lavoreremo sulla progettazione delle prossime mostre da fare sia al Roverella che agli Olivetani, lì vogliamo che nasca il museo del contemporaneo e del ‘900 è il mio grande obiettivo del 2017».

Altre idee per la città? «

E’ nostra intenzione riaprire Torre Donà alle visite e far vivere i giardini. È la forma migliore di prevenzione del degrado».

Meglio che togliere le panchine?

«Lasciamole pure, dobbiamo essere noi a vivere i luoghi, è se li abbandoniamo provochiamo il degrado».