Rovigo, 6 marzo 2012 - A presiedere alla nascita della società «Dante Alighieri», furono nel 1889 Giosuè Carducci, che le aveva dato il nome, e Pasquale Villari che ne fu da subito la guida. Compito precipuo dell’associazione era quello di proteggere, specialmente all’estero, la lingua italiana e l’identità culturale di coloro che la parlavano, soprattutto gli emigranti. Fu un’iniziativa fortunata, perché, nel giro di pochi anni, le sedi e i comitati si moltiplicarono.
 

Anche il Polesine rivendicò la sua parte, perché già nel 1898, appena un anno dopo quello di Ferrara, si era costituito il Comitato rodigino della società «Dante Alighieri» presieduto da Ferdinando Rubini, apprezzatissimo docente di fisica al liceo Celio per 23 anni di seguito e poi alla guida dell’Accademia dei Concordi e non estraneo all’agone politico. Attivissimo, ad apertura di Novecento, il Comitato rodigino, che aveva ottenuto anche l’adesione dell’allora direttore dell’Accademia dei Concordi Domenico Strada, già socio della sezione ferrarese. Poi, la guerra aveva spazzato tutto e della «Dante» rodigina non si era più parlato, anche se era stato uno straordinario studioso e intellettuale adriese, oggi dimenticato, Romano Guarnieri. a fondare tra il 1910 e il 1930, una decina di comitati della Dante Alighieri in Olanda (a quello di Utrecht si sarebbe iscritto anche il celebre Huizinga).

A Rovigo si tornerà a parlare della «Dante» nei primi anni Cinquanta, grazie a Miro Penzo, che, sollecitato da Aldo Ferrabino, del quale era amico, aveva dato nuova vita al Comitato, puntando soprattutto sulla scuola e riuscendo a iscrivere numerosi soci. Molteplici le iniziative, dalle rituali «lecturae Dantis» all’istituzione di concorsi letterari e poetici, a cicli di conferenze, mostre d’arte, spettacoli, tavole rotonde e corsi di aggiornamento. Difficile raccogliere e far fruttare l’eredità dei quarant’anni di gestione di Miro Penzo, ma da qualche tempo, ormai, la «Dante» rodigina si è al passo con i tempi, senza rinunciare alla sua tradizione e alla sua originaria ragion d’essere. E lo testimonia ampiamente il programma per il 2012, appena varato.
 

Si comincerà il prossimo mercoledì 7 alle 17 nello splendido interno della chiesa della Rotonda con
III edizione della Lectura Dantis, promossa in collaborazione con il Sindacato del Tempio della Beata Vergine del Soccorso. hanno messo a punto un programma interessantissimo su una selezione di canti della Divina Commedia
. Sarà Pierluigi Montanari (una vita dedicata allo studio dell’opera dantesca e all’insegnamento nei licei, ma anche all’attività giornalistica e di recente alla narrativa) a illustrare «L’immagine di Beatrice nel II canto dell’Inferno: l’inizio della salvezza”, per ritornare il successivo mercoledì 14 alla stessa ora per parlare de “L’umanità penitente ma non ancora beata: diaconia di Matelda (canti 28 e sgg del Purgatorio)».
A partire dal 21 marzo un ciclo di tre incontri, sempre di mercoledì in Rotonda, dal titolo “Questa nostra Pasqua”. Un itinerario penitenziale dell’uomo del nostro tempo, guidato nel suo passaggio dai versi della Divina Commedia e confortato dalle musiche del nostro Occidente, a cura di Natalia Periotto Gennari, Francesco Toso e Francesco De Poli.