Mostra, «Paese reale» di Romani a Milano

Un lavoro immenso. Ritrarre tutti gli abitanti di un paese, Stienta, corredati da una didascalia in cui raccontano il loro giorno migliore e quello peggiore

L’opera di Pier Maria Romani

L’opera di Pier Maria Romani

Stienta (Rovigo), 7 dicembre 2016 - Paese Reale, mostra di Pier Maria Romani a Milano. Un lavoro immenso. Ritrarre tutti gli abitanti di un paese, Stienta, corredati da una didascalia in cui raccontano il loro giorno migliore e quello peggiore. Un lavoro cominciato sulle pagine di Cuore e poi portato avanti dall’autore per 25 anni. L’opera infinita di Pier Maria Romani, artista polesano originario di Stienta, scrittore, performer e autore televisivo, è rimbalzata anche alla festa della Rete di Milan nella Sala Exibition, il 2 e 3 dicembre scorsi. «A Milano – afferma Romani, definito un vero e proprio precursore di Humans of New York – quelli che finora ho intervistato e ritratto, più di mille personaggi , sono stati proiettati ingigantiti tre metri per quattro, durante la festa della rete organizzata da Macchia Nera. L’ultimo Paese Reale di quest’anno – precisa l’artista – sono lacrime ingrandite al microscopio elettronico venticinquemila volte, e colorate del colore scelto dal proprietario della lacrima». Che Paese reale è? «Quest’anno - aggiunge Pier Maria Romani – si chiama appunto ‘Una parte del tutto’, ossia sineddoche, e dà il via alle serie delle Sineddoche dove non ci sarà più il volto della persona, ma parte di lui. Ci sono anche le lacrime di Maria Paiato, Tiziano Scarpa, Romolo Bugaro, e quattro iene, Palmieri, Sarnhataro Corti e Onnis». «Per il 2017 – confida – sto facendo la voce, ossia faccio cantare a ciascuno un pezzetto di ‘Senso’ di Vasco Rossi, e poi trasformo la traccia acustica in traccia grafica facendo scegliere il colore che vogliono come base. Alla fine dell’opera la canzone sarà interamente ricomposta solo con le 52 tracce grafiche a colori. Ci sarà anche l’autore Gaetano Curreri, il leader degli Stadio come ospite, è lui che l’ha scritta. E anche il batterista del complesso bolognese Iarin Munari che abita a Occhiobello». Giuliano Ramazzina