Rovigo, 12 febbraio 2014 - LA INOX TECH di Rovigo diventa straniera. L’azienda, che dà lavoro a circa 150 dipendenti a Lendinara per la costruzioni di grandi tubature per oleodotti, è stata comprata dal gruppo coreano Seah Steel. L’operazione tra i coreani e il gruppo Ronda di Vicenza è costata oltre 100 milioni di euro. Un’operazione svolta non senza rammarico dalla famiglia vicentina, che abbandona un pezzo di vita, ma che vede un futuro più solido e con obiettivi più ambiziosi per l’azienda in mano ai coreani, considerate le difficoltà per espandersi negli scorsi anni.

«Anche i dipendenti devono essere contenti — afferma l’ad di Inox Tech, Mario Agnoletto —. L’operazione rappresenta una grande opportunità per l’azienda, grazie all’inserimento in un gruppo dalle dimensioni maggiori con una sincera volontà di promuoverne la crescita». Dubbiosi i sindacati, davanti alla svendita di un pezzo di Polesine, per quanto fiduciosi per i lavoratori. «Sinceramente abbiamo scoperto la compravendita anche noi dal giornale — spiega Mirco Bolognesi, della Uilm —. La famiglia Ronda ci aveva avvisato dell’intenzione di vendere l’azienda nel caso si trovasse un buon acquirente. Ma al momento non sappiamo nulla: la prima cosa che faremo è chiedere un incontro con i nuovi dirigenti per farci spiegare il piano industriale. Credo comunque che sia nelle intenzioni di tutti il potenziamento dell’azienda, e i dipendenti non dovrebbero correre rischi. E’ un’azienda che produce e funziona bene, l’unico nostro dubbio è legato al costo di trasporto di queste tubature speciali in acciaio, che vanno quasi esclusivamente all’estero e pesano centinaia di tonnellate. Vorremmo capire i dettagli e l’unico modo per farlo è parlare con i nuovi proprietari e visionare il piano industriale preparato per i prossimi anni a venire».

MAURO BUSSOTTI, associate partner di Trasnslink Strempel & Co, che ha fatto da advisor, afferma che ci sono state una ventina di manifestazioni di interesse per comprare l’azienda polesana, ma alla fine ha prevalso l’ipotesi coreana sia dal punto di vista strategico, sia dal punto di vista commerciale geografico e per feeling instauratosi con un gruppo anch’esso a controllo famigliare come la Seah. Il ceo di Seah, Heeryung Lee, ha dichiarato che con questa operazione il gruppo rafforza la sua proiezione globale per corrispondere sempre meglio alle esigenze dei clienti e alle dinamiche del mercato: sta acquisendo basi in Italia e in Cina, espande il portafoglio prodotti e il business in Europa avanza. L’acciaio è in forte crescita nei paesi emergenti.

Caterina Zanirato