Valdastico, c’è l’ok del Cipe

Serve l’accordo sul progetto

Graziano Delrio (Ansa)

Graziano Delrio (Ansa)

Rovigo, 13 agosto 2016 - «Vi segnalo che il Cipe ha ratificato l’accordo del Comitato paritetico, quindi tra gli investimenti della grande giornata di investimenti italiani che è stata l’altro ieri c’è il tema della Valdastico».

Lo ha detto il ministro delle infrastrutture e trasporti Graziano Delrio durante la conferenza stampa sulle misure approvata dal Cipe. «La promozione dei Pef (piani economici finanziari) determina lo sblocco di alcuni lavori», ha aggiunto Delrio indicando la terza corsia delle Autovie (440 milioni) e il primo tronco della Valdastico (800 milioni). Dal Ministero si precisa che il ministro ha fatto riferimento agli esiti del Comitato paritetico del 9 febbraio scorso oggetto dell’informativa di ieri al Cipe. Il Comitato paritetico quindi prosegue l’iter per definire corridoio.

«Fu così che il ministro Delrio formulò la parola magica: Si è sbloccata la Valdastico, citando proprio letteralmente il termine Valdastico. Scopriamo che in effetti non sarà un’autostrada a pagamento, ma sarà invece una superstrada, forse addirittura a quattro corsie».

Lo afferma il consigliere provinciale trentino della Lega Nord, Maurizio Fugatti, in una nota. «Pareva che nei mesi scorsi - aggiunge - la giunta provinciale trentina avesse vinto la propria partita in quel di Roma, riuscendo a cancellare dai piani urbanistici provinciali la strada di collegamento tra il Trentino e il Veneto, cancellando dal dibattito politico proprio il termine Valdastico. ‘Se proprio un collegamento ci deve essere - aveva più o meno detto il presidente Rossi - sarà una semplice arteria, ma non certo una autostrada o la Valdasticò».

«D’altronde ora si era ben capito - prosegue Fugatti - che sarebbe andata a finire così, dal momento in cui si è cominciato a discutere del rinnovo della concessione della A22. Il ritardo con cui è stato concesso il via libera alla concessione è stato causato proprio dalla Valdastico, se no ci sarebbe stato molto prima. Nessuno lo dice, ma è chiaro che per avere l’ok sulla concessione il Trentino ha dovuto accettare la Valdastico. In pratica siamo di fronte a un baratto infrastrutturale: la concessione A22 al posto della Valdastico». «Se il centrosinistra trentino avesse accettato prima il collegamento con il Veneto - conclude il consigliere leghista - oggi avremmo sia la Valdastico che la concessione A22. Il tutto senza aver fatto perdere anni di mancato sviluppo del Trentino per la assenza della infrastruttura. Ma per questo scenario occorrerebbe avere avuto lungimiranza politica, cosa poco frequente purtroppo nel centrosinistra trentino».