Due bimbi marchiati con una forchetta rovente, condannati i genitori

Punizioni corporali e maltrattamenti su due bambini di 7 e 10 anni

Violenza sui bambini

Violenza sui bambini

Rovigo, 21 giugno 2016 - Venivano costretti a stare in ginocchio a lungo per punizione e a subire vere e proprie ‘marchiature’ a fuoco con una forchetta rovente. Un’infanzia da incubo per due bimbi di 7 e 10 anni, fratello e sorella, maltrattati a lungo dal papà adottivo, nel silenzio della mamma.

Genitori per i quali, ieri pomeriggio è arrivata la sentenza di condanna per maltrattamenti. Si tratta di una coppia mista, lui di origine marocchino e lei italiana. A compiere i maltrattamenti veri e propri sui bambini, figli della donna, sarebbe stato il padre, ma la compagna, secondo le accuse, non avrebbe fatto nulla per opporsi a questi comportamenti.

L’uomo è stato condannato a due anni di reclusione, la compagna a un anno e 6 mesi, entrambi con pena sospesa. I fatti risalgono al 2008: ad accorgersi per prima che qualcosa non andava in casa, sarebbe stata la nonna materna che, una volta capito di cosa si trattava, non ha esitato a denunciare la figlia per proteggere i nipotini. Secondo la Procura i piccoli sarebbero stati maltrattati in modo continuato, il tutto come punizione per piccoli capricci o marachelle. In un’occasione sarebbero stati persino seviziati con un paio di forbici e una forchetta arroventate sul fuoco, una vera e propria ‘marchiatura’.

A testimoniare gli abusi, anche una vicina di casa, che avrebbe visto i segni delle bruciature sui corpi dei bambini, e una zia. Nella scorsa udienza era stata sentita anche una dipendente di un patronato che aveva assistito la famiglia e proprio in occasione di un incontro avrebbe notato una vistosa bruciatura sulla mano della bambina. Le era stato inoltre riferito che il padre aveva l’abitudine di spegnere le sigarette sul braccio della piccola, mentre per le punizioni ‘meno gravi’ entrambi i bambini erano spesso costretti a restare in ginocchio sul pavimento per periodi molto lunghi. Una serie di comportamenti che, secondo l’accusa, erano pienamente riconducibili al reato di maltrattamenti in famiglia.