Arquà, colpo grosso alla Colmar

Il gigante del ferro nel mirino dei banditi, bottino attorno agli 8mila euro. Danni ingentissimi

I ladri si sono diretti verso i magazzini e hanno sfondato due porte

I ladri si sono diretti verso i magazzini e hanno sfondato due porte

Arquà (Rovigo), 1 luglio 2015 - Furto alla Colmar di Arquà Polesine, azienda che si trova in via Nazionale Adriatica. Il colpo è stato messo a segno nel week end e se ne sono accorti gli operai lunedì mattina quando sono entrati in fabbrica. Il raid nella sede storica della Colmar. I ladri hanno aperto un varco nella recinzione dall’azienda confinante e da lì sono entrati alla Colmar. Dal cortile sono saliti sulla cisterna del carburante e quindi hanno sfondato una finestra. Una volta all’interno hanno caricato un grosso contenitore su un muletto, poi hanno cercato una cesoia con la quale hanno tagliato catenacci, catene e lucchetti. Quindi si sono diretti verso i magazzini sfondando due porte. Hanno portato via trecce di rame, listelli di bronzo per boccole, una smerigliatrice, una saldatrice, un cannello da taglio con bombole, scarpe infortunistiche. Ma non è finita.

Hanno anche distrutto tre macchinette del caffè e razziato le monete. Una volta che hanno caricato il bottino nel contenitore, hanno tagliato il lucchetto del cancello sul fianco dello stabile che dà su via Provinciale Ovest per fare entrare un furgone. Il direttore Rossano Doati stima il danno tra i 7 e gli 8mila euro. Poi ci sono i danni causati a porte e finestra. Non è sicuro che il danno sia coperto da assicurazione perché la fabbrica storica dovrebbe essere trasferita vicino all’altra sede operativa in via Delle Industrie, dall’altra parte della strada statale. La Colmar ha festeggiato il cinquantesimo anniversario della fondazione l’anno scorso.

Dapprima costruiva attrezzi agricoli. Dal 1960 iniziò a costruire macchine industriali, caricatori per la ferrovia (80%) e caricatori da ferro e da legno (20%). Negli anni Settanta allargò la gamma e nel Novanta era la maggiore produttrice di macchine per rottami. Nel 2008 risentì del crollo del costo del ferro vecchio, fino ad allora quotato in borsa, che da 500 euro a tonnellata passò a 80 euro a tonnellata. Dal 2000 al 2013 ha venduto alla Russia ben 150 tonnellare. A Mosca la Colmar ha un ufficio. Il responsabile è lo stesso Rossano Doati. Uffici della Colmar si trovano anche a Manchester (Inghilterra) e a Buffalo (Usa). Ci sono rappresentanze anche in Cina e in America latina. Ad Arquà la Colmar impiega circa 80 dipendenti.