Raid al ristorante sul Po, i ladri rubano cibo e bottiglie

Sparita anche un’affettatrice e vari liquori. Titolari esasperati: «È la seconda volta»

Patrizio Liboni, pizzaiolo e titolare assieme alla moglie  del ristorante Litus di Castelmassa

Patrizio Liboni, pizzaiolo e titolare assieme alla moglie del ristorante Litus di Castelmassa

Castelmassa (Rovigo), 6 marzo 2016 - Sono entrati forzando due porte, hanno raccattato il più possibile e poi, indisturbati, se ne sono andati senza lasciare traccia. I ladri, nella notte tra venerdì e sabato, hanno portato termine il colpo al ristorante pizzeria Litus di Castelmassa, esercizio commerciale come tanti lungo il corso del Po, posizionato su un barcone proprio all’interno del fiume. Del furto si sono accorti i titolari, Claudia Frison e Patrizio Liboni, immediatamente sono stati avvisati i carabinieri e, sul posto, sono stati i militari di stanza a Bergantino ad effettuare i primi rilevamenti.

«Sono amareggiato – spiega Liboni –, quando accadono queste cose ti viene voglia di lasciare tutto, chiudere e ritirarti. Non tanto per il danno reale, ma perché ti senti violato. Hanno rubato generi alimentari di ogni tipo, bottiglie di liquori, un’affettatrice appena acquistata, ma non ci sentiamo vinti».

Una giornata intera trascorsa fra il ripristino dei serramenti e la sistemazione del locale, compreso il rifornimento della merce sottratta, e tanta rabbia. «Sono riusciti a portare via anche tre teste d’aglio e un barattolo di peperoncino. E’ pazzesco, è la seconda volta che vengono a trovarci, la prima il novembre scorso». Il percorso che porterà all’installazione dell’impianto antifurto collegato con le forze dell’ordine ha subito una repentina accelerazione e Claudia Frison, la titolare con Patrizio Liboni, pizzaiolo, marito e collaboratore d’azienda, nonostante il comprensibile rammarico, non si perdono d’animo: «Questo è il nostro lavoro, non riusciranno ad abbatterci. Abbiamo due dipendenti, altri tre a chiamata per i giorni più ‘caldi’, resistiamo per noi ma anche per loro».

Un danno quantificabile attorno ai 500 euro per quanto riguarda la merce, ma al conto bisogna aggiungere anche il valore dell’affettatrice da acquistare nuovamente e il costo del ripristino degli infissi e dei vetri rotti. «Cerchiamo di dimenticare in fretta e da stasera si riprende, con il sorriso sulle labbra, accoglienti come sempre nei confronti della clientela. Questo lavoro è fatto così, non c’è tempo per la tristezza, non è concesso».