Gambe mutilate, è caccia al killer

L’autopsia conferma l’omicidio: gli arti sono stati tranciati in modo netto da una lama

Ricerche (Ansa)

Ricerche (Ansa)

Rovigo, 6 marzo 2015 - Il caso delle gambe ritrovate in Basso Polesine diventa sempre più inquietante e l’ombra di un omicidio sempre più concreta. Sono arrivati infatti i primi risultati dell’autopsia effettuata anche sulla seconda gamba, ritrovata nella spiaggia di Boccasette, Porto Tolle, a metà febbraio scorso. E, anche se manca ancora la prova definitiva della comparazione del Dna, è quasi certo ormai appartenga alla stessa persona a cui apparteneva anche la gamba ritrovata in mare, al largo di laguna Marinetta, a Rosolina, il 17 dicembre 2014. Si tratta di una giovane donna, alta circa 1,70 metri, dell’età compresa tra i 25 e i 30 anni, caucasica e non asiatica. Le cartilagini sono infatti saldate, ovvero aveva appena finito l’età dello sviluppo e godeva di buona salute. La donna inoltre è risultata negativa ai test tossicologici.

Dettaglio inquietante: entrambe le gambe sono state tagliate all’altezza femorale in modo netto. Un porzionamento non accidentale, secondo la procura, ovvero si escludono incidenti come l’investimento di un motoscafo. E non rimane quindi che l’ipotesi di sezionamento attraverso una lama, grossa e potente. Come una motosega. Probabilmente a opera di qualche persona. Tanto che entrambi i fascicoli, che rimarranno in mano al sostituto procuratore Monica Bombana, separati fino all’esito definitivo della prova del Dna, ora sono classificati come ‘omicidio’.

L’osso nel punto in cui è stato tagliato, all’altezza del femore, è infatti molto resistente ed è impensabile un taglio così preciso se non attraverso una lama. Un omicidio che si potrebbe essere consumato proprio in Basso Polesine: sono state analizzate anche le conchiglie ritrovate attaccate alla prima gamba, e sono compatibili con quelle presenti nel nostro litorale.

L’ombra di un killer, quindi, diventa sempre più probabile. Ma rimane da capire chi sia la vittima. Il pm Bombana, con i carabinieri della compagnia di Adria, ha già predisposto una serie di ricognizioni sul territorio con l’unità cinofila di Abano Terme, per cercare di ritrovare le altre parti del corpo della vittima. La prima ricognizione, martedì pomeriggio, nella zona di Boccasette ha dato esito negativo. Si stanno anche scandagliando le denunce di scomparsa degli ultimi mesi (la morte della donna è avvenuta circa 3 mesi fa), ma nessuna donna pare corrispondere ai criteri: o si tratta di persone anziane o persone dipendenti da sostanze stupefacenti. Potrebbe trattarsi quindi di una persona finita in Polesine clandestinamente, senza famigliari. Insomma, un mistero che si infittisce. E fa spaventare sempre di più.