Gatti spariti nel nulla. "Rapiti per essere cucinati o venduti"

Altri due casi in Polesine, fenomeno in crescita in tutto il Veneto. L’allarma dell’Enpa: "Attenzione ai ladri e agli individui sospetti"

Nel mirino anche le colonie di mici, che spesso sono senza sorveglianza

Nel mirino anche le colonie di mici, che spesso sono senza sorveglianza

Rovigo, 13 febbraio 2016 - Ladri di gatti ancora in azione. Solo pochi mesi fa l’allarme era stato lanciato nella zona tra Badia e Lendinara. Nel giro di una settimana, erano spariti dai cortili di alcune abitazioni cani e gatti. In questi giorni, sempre dalla stessa zona, arrivano due segnalazioni di sparizioni di animali che destano non pochi sospetti. Altri due gatti sono scomparsi, entrambi meticci e cresciuti tra le mura domestiche. L’allarme è stato lanciato, in queste settimane, anche dalla sezione padovana dell’Enpa, l’ente nazionale che si occupa della protezione degli animali. I furti denunciati in provincia di Padova avvengono infatti con le medesime modalità di quelli che si registrano in Polesine.

I ladri di gatti sembrano agire di notte, nei cortili recintati, nei parchi e giardini. Si appropriano di animali di razza o meticci. «Le colonie di mici sono quelle più a rischio perché possono essere prese di mira senza che nessuno se ne accorga – spiega Alessia Bastianello, guardia zoofila dell’Enpa –, ma diversi i casi che si stanno verificando in tutto il Veneto, all’interno dei cortili delle abitazioni. Poco tempo fa, era stato segnalato dai cittadini un furgone bianco che si aggirava nella zona tra Vicenza, Padova e Rovigo, con ogni probabilità a caccia di gatti. In più occasioni era stato visto scendere dal mezzo un uomo con in mano una gabbia, proprio vicino a parchi e giardini».

Dietro alle misteriose sparizioni, secondo la guardia zoofila, ci sarebbe l’ombra della vivisezione clandestina e dei riti satanici. Non solo, molti di questi animali finirebbero ‘in pentola’ nel mercato illegale di carne e pellicce. «Il consiglio – spiega Bastianello –, è di munire di microchip anche i gatti, nonostante non sia obbligatorio. In questo modo è più facile risalire al proprio animale». L’ultima raccomandazione è quella di non mostrare il libretto sanitario a personale privo di mandato del pubblico ministero. Decine famiglie in questi giorni hanno segnalato di aver ricevuto la visita di individui sospetti che chiedevano di cedere i documenti del loro animale domestico.