Borsea piange Giovanni Sartin, senzatetto trovato morto

Malore fatale, il 49enne si è accasciato sul marciapiede

Borsea, è morto Giovanni Sartin

Borsea, è morto Giovanni Sartin

Rovigo, 24 giugno 2016 - Non ce l’ha fatta Giovanni Sartin, 49 anni, uno dei senzatetto che trascorreva le sue giornate davanti al centro commerciale ‘Le Torri’. Un malore se l’è portato via martedì sera, mentre percorreva un marciapiede della città, in via Trento.

Da tempo Giovanni soffriva di problemi di alcolismo, entrava infatti ed usciva da alcune comunità nel tentativo di curarsi. Ma quella dipendenza lo perseguitava, un profondo stato di malessere lo aveva portato, da tempo, a vivere per strada, nonostante gli fosse stata assegnata a Borsea una residenza comunale.

Pochi giorni fa, i sanitari del Suem lo avevano soccorso proprio alle Torri, in seguito ad un malore dovuto allo stato di ebbrezza. L’altra sera, la tragedia. Il clochard stava camminando lungo via Trento, intorno alle 22.45, quando si è accasciato a terra. Alcuni testimoni lo hanno visto tossire in modo insistente, poi l’irreparabile.

Il 49enne è caduto sull’asfalto, privo di sensi. Inutili i soccorsi allertati dai passanti e arrivati sul posto dopo pochi minuti, l’uomo infatti era già morto. Tanta la commozione anche al convento dei Cappuccini, dove Sartin, tutti i giorni, si recava per pranzare e nella piccola comunità di Borsea, dove il 49enne aveva la residenza.

«Era una persona buona – spiega commosso Don Silvio Baccaro -, partecipava spesso alla messa, spesso si fermava a scambiare due chiacchiere con me. Era molto istruito, ma purtroppo combatteva con un malessere interiore di cui non riusciva a liberarsi e che lo aveva fatto isolare dalla società».

«Ci piange il cuore di non poter più vedere quei tuoi bellissimi occhi azzurri - scrivono un gruppo di cittadini di Borsea in un messaggio - Hai vissuto la vita non come la volevi tu, hai sempre sognato una vita normale: un lavoro, una casa, una famiglia. Sì il tuo cruccio più grande: una famiglia. Desideravi una persona che si innamorasse di te, che accettasse di vivere con te. Quante volte ti abbiamo consigliato di cambiare stile, ti abbiamo accompagnato in diverse comunità. La tua risposta era sempre la stessa: “Basta comunità. Io voglio vivere la mia vita”. Tu ora ci hai lasciato e in quella panchina che era diventata la tua casa ora rimane un messaggio che ci lasci in eredità: puntate lo sguardo oltre. Dietro il vestito trasandato, all’odore sgradevole c’è la vita e la storia di una persona». Giovanni lascia due sorelle. I funerali si celebreranno oggi pomeriggio alle 16, nella parrocchia di Borsea.