Coldiretti in piazza per la grave crisi ortofrutticola, presto un tavolo con la Gdo

Incontro col Prefetto a sostegno della campagna “Scelgo veneto”

Il banchetto Coldiretti

Il banchetto Coldiretti

Rovigo, 15 settembre 2014 - “Ci ha ascoltato con interesse ed ha prontamente accolto la nostra proposta di un tavolo verde con ortofrutticoltori e Grande distribuzione organizzata per trovare insieme un percorso di promozione dell’ortofrutta locale e, comunque, veneta. Il Prefetto ha anche annunciato che rappresenterà il problema del comparto ortofrutticolo ai livelli istituzionali, nazionale e regionale”.

Con queste parole il presidente di Coldiretti Rovigo, Mauro Giuriolo, annuncia l’esito dell’incontro col prefetto di Rovigo, Francesco Provolo, avvenuto stamattina nell’ambito della campagna di promozione del consumo di ortofrutta locale “Meglio italiano, scelgo veneto”, lanciata dalla Coldiretti polesana in piazza Vittorio Emanuele.

Durante la stessa mattinata, un gazebo giallo dei produttori Coldiretti ha distribuito in poche ore circa 10 quintali di pere Abate e mele Golden, provenienti dai frutteti altopolesani, invitando passanti e consumatori all’acquisto del prodotto locale per contribuire a sostenere l’economia ortofrutticola e l’indotto, coinvolti in una crisi strutturale di mercato devastante, che sta portando alla chiusura del comparto, con gravi perdite in termini occupazionali e di imprese impiegate, non solo agricole. L’embargo russo al prodotto fresco è solo l’ultima goccia e gli aiuti europei alle imprese che esportavano in Russia, arrivati in ritardo e di importo ridicolo, sono già stati sospesi.

Molto interessate le persone che si avvicinavano al banchetto; s’informavano su come individuare l’origine e su dove si possono trovare frutta e verdura locale.

“A partire dalla campagna delle fragole in primavera, - ha ricordato il presidente Giuriolo – e poi, le ciliegie, le pesche e nettarine, le susine, cocomeri e meloni, il kiwi, le pere e per ultimo raccolto, le mele, sono state tutte produzioni sottocosto: pochi centesimi pagati in campagna, neanche le spese, e qualche euro sui banchi del supermercato, a causa della distorsione della filiera distributiva. Abbiamo imprese frutticole all’avanguardia, altamente specializzate, che applicano tutti le tecniche di produzione eco-compatibile, ma non serve a niente di fronte a ricavi veramente risibili che non ripagano la qualità e gli alti costi”. “Poi c’è la concorrenza sleale – ha ricordato ancora Giuriolo – in alcuni paesi europei e anche extraeuropei, si usano conservanti e principi fitosanitari obsoleti o sospetti di causare il cancro, che in Italia non usiamo da anni, perché utilizziamo prodotti alternativi che costano quattro volte di più. Noi vogliamo continuare a produrre in sicurezza – ha detto Giuriolo – ma che le regole siano le stesse per tutti, almeno nell’Europa a 28”.

Come omaggio simbolico, la delegazione dei consiglieri Coldiretti, insieme al presidente di Cofruta, Natalino Tramarin, hanno consegnato al prefetto Provolo, due confezioni di mele Golden e pere Abate. La pera Abate, è un eccellenza polesana: solo quattro province in Italia possono fregiarsi di averla: con Rovigo, solo Verona, Ferrara e Bologna. Eppure viene pagata al frutticoltore 45 centesimi al chilo, mentre a lui è costata 65 centesimi, e arriva al consumatore che la compra al supermercato a tre euro al chilo.