Trova i ladri in casa, panico a Loreo: "È stato terribile"

Raffica di furti in paese, colpite otto case in una sera. Il racconto di una parrucchiera

Ladri (foto di repertorio)

Ladri (foto di repertorio)

Loreo (Rovigo), 18 novembre 2015 - Trema la città di Loreo. I predoni sono entrati in alcune abitazioni nella stessa notte. «Sono tornata a casa e ho capito che c’era qualcuno, credevo fosse mio nipote e l’ho chiamato per nome. Invece era uno dei ladri. Ero disperata, ho impugnato un vaso e l’ho scagliato in preda alla paura. Tutte le stanze erano state devastate, mi sembrava di essere finita in un film dell’orrore», raccontato in lacrime Dalia, 54 anni, parrucchiera. Sabato, intono alle 18, i ladri hanno fatto razzia in otto abitazioni.

La banda era divisa in due gruppi, entrati in azione contemporaneamente su diversi obiettivi. Mentre Dalia stava lavorando nel suo salone, come ogni sabato, i ladri sono entrati in casa sua da una finestra che si affaccia sul cortile. «Hanno fatto un buco nel vetro – racconta ancora –. A quel punto sono riusciti a passare con la mano, hanno girato la maniglia ed hanno aperto la finestra. Sono sicura che erano almeno in tre, perché hanno creato un vero caos. Hanno buttato all’aria i cassetti, i quadri a terra, le sedie rovesciate».

I predoni hanno rubato gioielli, anelli, collane e bracciali antichi. «Erano gioielli molto costosi, ma soprattutto avevano per me un grande valore affettivo – continua piangendo –. Erano la mia eredità più grande, i ricordi dei miei familiari». Quando la parrucchiera è tornata a casa dal lavoro, ha visto la sagoma di un uomo alto che è subito fuggito dalla finestra. «Tremavo come una foglia, paralizzata dal terrore – afferma, sotto choc –. Ho visto i ladri che erano al piano superiore. Si sono buttati giù dal terrazzo, diretti verso la zona della ferrovia».

I vicini di casa hanno sentito le urla di Dalia e hanno chiamato le forze dell’ordine. Tra le vittime dei ladri anche una donna che era in ospedale per partorire. Nella stessa sera i ladri sono entrati in azione in via Retinella dove hanno rubato alcune biciclette e attrezzi da lavoro. Poi hanno colpito l’abitazione del muratore Albertino Scarparo. «Abbiamo paura, abbiamo la sensazione di essere in balia di queste bande di predono venuti da altri paesi. Non possiamo più vivere e lavorare in queste condizioni».