Una lastra di 130 chili gli cade in testa, gravissimo un operaio di 49 anni

Infortunio sul lavoro l’uomo: era in un capannone ad Ariano Polesine

I soccorsi dell'ambulanza (Foto di repertorio Crocchioni)

I soccorsi dell'ambulanza (Foto di repertorio Crocchioni)

Ariano Polesine (Rovigo), 30 luglio 2014 - Stava montando alcuni pannelli di poliuretano espanso su di un capannone di un’azienda agricola ad Ariano nel Polesine, quando, improvvisamente, una delle lastre che veniva trasportata sul tetto dalla gru con un sistema a ventose si è staccata, ricadendo proprio sulla sua testa. E’ gravissimo I. C., operaio di Treviso di 49 anni, ricoverato in prognosi riservata in rianimazione a Rovigo. L’incidente che l’ha ridotto in fin di vita è successo lunedì pomeriggio, ad Ariano, in un cantiere edile. Lavorava per un’azienda meccanica di Treviso. Insieme ad alcuni colleghi stava montando delle lastre coibentate (dette lamiere sandwich) sulla copertura di ferro di un magazzino ad uso agricolo, quando una di queste, dal peso di 130 chilogrammi e di una larghezza di circa 10 metri, gli è ricaduta sulla testa. Le lastre infatti venivano spostate da una gru che usava un sistema di fissaggio a ventose: quella incriminata, però, era zigrinata e la ventosa non avrebbe tenuto l’adesione.

Una botta tremenda, da vari metri d’altezza, che ha tramortito il trevigiano. I suoi colleghi hanno subito avvisato il 118: l’uomo è stato trasportato d’urgenza prima all’ospedale di Adria, poi a Rovigo, dove si trova tutt’ora ricoverato, in rianimazione e in pericolo di vita. Sul posto anche i carabinieri di Ariano e lo Spisal dell’Ulss 19, che dovrà verificare il rispetto di tutte le normative nel cantiere. Da una prima ipotesi, pare che le lastre utilizzate come copertura dovessero essere trasportate con un sistema a nastri e non, com’è stato, a ventosa. Il pubblico ministero di turno, Davide Nalin, nel frattempo ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per lesioni gravi, e la vicenda sarà approfondita nei prossimi giorni.

La gru utilizzata è stata sequestrata e portata a Treviso, dato che l’azienda meccanica per cui l’operaio stava lavorando ad Ariano ha la propria sede proprio nella provincia trevigiana. L’ennesimo incidente sul lavoro in Polesine, ai danni di un operaio che stava svolgendo il proprio lavoro. Ma che purtroppo, una volta concluse le sue ore, non ha potuto far ritorno a casa dai propri cari.