Marijuana nell’orto: arrestato un 43enne

Porto Tolle, sequestrate le sue 78 piante

La polizia mostra la droga sequestrata

La polizia mostra la droga sequestrata

Porto Tolle (Rovigo), 21 settembre 2015 - E’ finito nei guai per quelle insolite piante coltivate nell’orto. Nel terreno di sua proprietà non crescevano infatti solo fagioli, insalata e pomodori, ma c’era anche della marijuana verde e rigogliosa. Dopo l’arresto, per il contadino specializzato in stupefacenti non si sono comunque aperte le porte del carcere, e così ha potuto fare ritorno a casa.

Il blitz nell’abitazione di D. D. (43 anni, residente a Porto Tolle) è scattato sabato pomeriggio, e in quell’occasione gli agenti del commissariato della sua città hanno scoperto in mezzo al piccolo fazzoletto di terra ben 78 piante di marijuana a vari stadi di sviluppo. Alcune delle piante avevano un’altezza che sfiorava i due metri, mentre altre raggiungevano appena il metro. Non solo: in un garage attiguo all’abitazione sono state trovate altre parti di pianta, comunque in numero contenuto, pare soltanto due. All’interno del deposito è stato individuato anche materiale che poteva essere utile al contadino per la coltivazione della marijuana. Si tratta di attrezzi che vengono utilizzati in agricoltura, come cesoie e rastrelli.

Tra le altre cose c’era però anche mezzo guscio di noce di cocco e della marijuana essiccata. La droga e le piante sono state tutte sequestrate dai poliziotti guidati dal commissario capo Francesco Mattioli. Il materiale è destinato ad essere distrutto. L’insolita coltivazione è dunque costata l’arresto al 43enne, accusato di coltivazione di sostanza stupefacente. Della questione si è infatti da subito occupata la procura, nella persona del sostituto Andrea Girlando, che non ha ritenuto necessaria la carcerazione dell’uomo, preferendo dunque una misura cautelare più leggera come i domiciliari. Sarà ora compito della difesa, in occasione dell’udienza di convalida dell’arresto, ricontestualizzare la vicenda. Di certo c’è che le piante sono state sradicate dall’orto direttamente dagli agenti del commissariato del Basso Polesine e finiranno in un apposito inceneritore. Il proprietario le accudiva con estrema cura, tanto che nel garage dell’uomo sono stati trovati numerosi attrezzi da giardinaggio e avrebbe tentato di occultarle piantandole al centro del terreno, mentre attorno crescevano verdure assolutamente commestibili.