Giovedì 18 Aprile 2024

Palpeggia la nipote di una paziente. Medico arrestato

L'avvocato difensore ha presentato ricorso in Appello in ritardo

Il medico, Paolo Pieracci

Il medico, Paolo Pieracci

Rovigo, 27 novembre 2014 - ERA SICURO di aver proposto appello a quella sentenza che lo condannava a tre anni e mezzo di reclusione per violenza sessuale ai danni di una famigliare di una paziente. Ma il dottor Paolo Pieracci, 66 anni, medico geriatra in pensione, da lunedì è rinchiuso nel carcere di via Verdi. Qualcosa è andato storto.

Il suo legale ha infatti proposto appello fuori dai termini previsti. E così il noto medico rodigino si è visto sfumare la possibilità di proseguire i successivi gradi di giudizio chiedendo l’assoluzione per quella violenza che, secondo le sue parole, ‘non aveva mai compiuto’ nei confronti della 37 enne incontrata nel reparto di geriatria di Rovigo, dove in quel periodo prestava servizio come primario.

Secondo l’accusa infatti Pieracci, esperto anche di tecniche di rilassamento, avrebbe invitato la donna nel proprio studio. Fatta spogliare con la scusa di visitarla avrebbe dunque iniziato a palpeggiala, sfiorando anche le parti intime.

La donna, respinte le avance del primario, ha poi posto denuncia nei confronti del professionista. Tre giorni fa dalla Procura è partito l’ordine di carcerazione e la polizia giudiziaria si è presentata a casa dell’uomo per accompagnarlo nel carcere cittadino, dove il medico dovrà scontare la pena di tre anni e 6 mesi di reclusione.

L’ipotesi di reato che lo aveva portato alla condanna era infatti di violenza sessuale, per il quale il pubblico ministero Davide Nalin aveva chiesto sette anni. Il difensore di Pieracci, all’epoca era Palmiro Franco Tosini,era riuscito a fargli dimezzare la pena e far sì che il collegio concedesse l’attenuante relativa ai fatti di minore gravità. «In Italia la giustizia non esiste - aveva commentato Pieracci subito dopo la condanna -. Farò subito appello».

Ma il medico nel frattempo, aveva avuto una controversia con il suo avvocato Franco Tosini, relativa alla parcella che avrebbe dovuto versagli per l’assistenza legale prestatagli.

Pieracci, dopo la sentenza di condanna, si era dunque affidato ad un altro legale del foro rodigino che avrebbe dovuto presentare ricorso in appello entro la fine del mese di ottobre. Cosa che però avrebbe fatto con una decina circa di giorni di ritardo.

Forse una banale dimenticanza del nuovo difensore la causa del mancato rispetto dei termini che ha portato il noto medico rodigino ad essere rinchiuso nel carcere di via Verdi.

«Pieracci si trova a scontare una pena senza poter beneficiare del secondo grado di giudizio - commenta Tosini - Mi auguro che la questine venga chiarita al più presto anche per il buon nome della categoria».