Il punto dove è stato ritrovato il cadavere di Massimo Negrini (Donzelli)
Rovigo, 3 settembre 2016 - Non ci sono più dubbi: quello di Massimo Negrini è un omicidio. L'imprenditore - 51 anni, di Giacciano con Baruchella (Rovigo) - è stato trovato morto con un foro di proiettile alla testa nella notte tra martedì e mercoledì, nello scolo Valdentro (FOTO), vicino Lendinara.
A uccidere Negrini sarebbe stato un suo amico, un 38enne che vive a Lendinara, fermato a meno di 24 ore dal ritrovamento del cadavere: il sospettato ha confessato il delitto davanti ai carabinieri di Rovigo. L'uomo aveva negato ripetetutamente un suo coinvolgimento, ma, di fronte alle pressioni dell'interrogatorio e alle contraddizioni del suo alibi, è crollato, ammettendo le sue responsabilità.
A lui gli investigatori sono arrivati ricostruendo i movimenti di Negrini nelle ultime ore. L’attenzione si è focalizzata appunto sull’amico che è stato sottoposto a un pressante interrogatorio conclusosi alle prime ore di oggi con il suo fermo. La convalida del fermo dell’indagato è fissata per domani.
Dietro l'omicidio di Negrini, ci sarebbe un debito di 25mila euro che la vittima rivoleva dal presunto omicida, suo amico. Forse denaro che l'imprenditore aveva dato come semplice prestito o per un investimento, poi non andato a buon fine, all’indagato, al quale i militari hanno anche sequestrato un’arma da sparo.
Il corpo di Negrini è stato trovato in un canale di scolo, completamente nudo. I vestiti erano poco distante. L’uomo è morto per un colpo al volto: un occhio era completamente devastato, ma non sarebbero state trovate bruciature. I carabinieri però non escludono che si sia usata un’arma da fuoco. La causa della morte, avvenuta diverse ore prima del ritrovamento del corpo, intorno alle 23 di ìeri, si potrà sapere solo con l’autopsia.