Omicidio di San Pietro Polesine, il killer tentò di strangolare la sua ex

Quattro mesi fa il marocchino Abdelilah Soussou venne arrestato ma poi fu subito rimesso in libertà

I carabinieri sul luogo del delitto a San Pietro Polesine

I carabinieri sul luogo del delitto a San Pietro Polesine

Rovigo, 22 febbraio 2015 - Solo quattro mesi fa aveva tentato di strangolare la fidanzata. Abdelilah Soussou, il giovane marocchino in carcere per l’omicidio di Sereno Berveglieri era un volto noto alle forze dell’ordine di Rovigo.

L’11 settembre scorso l’uomo era finito in carcere dopo avere minacciato la sua convivente, una coetanea originaria di Ferrara, portandole alla gola un coltelloA salvare la giovane era stato proprio l’intervento di una vicina di casa che, sentendo le urla della donna, aveva allertato subito la polizia. Quella sera gli agenti hanno fatto irruzione nell’appartamento dove la coppia viveva, in Corso del Popolo, fermando con la forza il marocchino che si era accanito contro la compagna. Futile il motivo della lite. Abdelilah aveva avuto una crisi di gelosia dopo che la giovane gli aveva annunciato che sarebbe uscita in compagnia di alcuni amici. Il trentenne, in preda al delirio, prima aveva tentato di strangolare la fidanzata e poi l’aveva minacciata con un coltello da cucina, urlandole contro: «Io ti uccido e poi mi uccido anche io». L’uomo accusava la donna di essere «dai facili costumi» a causa delle sue amicizie e uscite notturne. Una violenza inaudita quella dell’uomo, apparso agli agenti intervenuti in un evidente stato di choc.

Nonostante infatti il marocchino avesse lasciato cadere a terra il coltello da cucina alla richiesta degli uomini della polizia, non aveva smesso di stringere le mani attorno al collo della sua convivente. Probabilmente il marocchino aveva anche assunto della droga ed era in preda agli effetti della sostanza stupefacente. Disarmato dagli agenti, era stato dunque arrestato in flagranza mentre lei, 30enne originaria di Ferrara, ma residente a Rovigo, vistosamente impaurita, era stata soccorsa e trasportata in ospedale per le ricevere le prime cure. Il marocchino era stato dunque arrestato con l’accusa di lesioni aggravate e l’arresto era stato convalidato con la direttissima.

L’uomo però fu rimesso subito in libertà con il divieto di avvicinarsi alla dimora della compagna. In seguito il processo a suo carico si chiuse con un patteggiamento. Nel frattempo Abdelilah Soussousi era trasferito a Castelmassa, dove vivevano alcuni suoi parenti. Il marocchino era conosciuto anche in quella zona, aveva infatti rapporti con diversi connazionali e italiani residenti tra Castelmassa e Castelnovo. Tra cui anche l’anziano muratore di San Pietro. Ed in questo contesto si inserisce purtroppo l’omicidio di Sereno Berveglieri. L’anziano infatti conosceva bene il suo assassino.