Roma, 16 dicembre 2011 -  Poco dopo le 13, l'Aula della Camera ha approvato la questione di fiducia posta dal governo sulla manovra economica. I sì sono stati 495, 88 i no, 4 gli astenuti., 

Tra i contrari anche la Lega. La rodigina Emanuela Munerato, per esprimere il suo dissenso, si è vestita da operaia. “La manovra colpisce solo i più deboli e per questo motivo la Lega Nord non voterà la fiducia”, ha detto la deputata della Lega, Emanuela Munerato, durante le dichiarazioni di voto alla fiducia posta dal governo Monti al decreto Salva Italia. Munerato, prima del suo intervento, ha tolto il soprabito grigio scoprendo un grembiule da operaia. Indossando una cuffia bianca, la deputata leghista ha poi detto: “Se vi toglieste i panni di ministri tecnici - ha aggiunto Munerato rivolgendosi ai banchi del Governo - rimarrebbero degni rappresentanti di banche e assicurazioni”.

’Non avevo avvertito nessuno del mio intervento. Neanche mio marito. E’ stata una mia idea. Quello di oggi e’ stato in parte l’intervento che ho fatto l’altra sera. Stavolta, pero’, mia madre e’ riuscita a vedermi in tv e ha pianto...’’, ha aggiunto la Munerato.

I colleghi del Carroccio continuano a congratularsi con lei anche fuori dell’Aula. Gianluca Pini, il parlamentare che ieri ha gridato ‘’cialtrone’’ a Gianfranco Fini l’abbraccia e la bacia. ‘’Ma ho ricevuto i complimenti anche da alcuni colleghi della ex opposizione’’, risponde ai giornalisti che le chiedono chi fossero quei parlamentari che dai banchi del centrosinistra erano andati a stringerle la mano. ‘’Solo che ora - aggiunge - non ricordo i nomi..’’.

E della replica del capogruppo del Pd Dario Franceschini che ha ricordato ai leghisti di essere stati al governo negli ultimi otto anni da ‘’soldatini obbedienti’’ che ne pensa? ‘’Su Franceschini - ribatte la Munerato ora vestita con abitino nero di lana senza neanche una coccarda verde-padano - non c’e’ niente da discutere: ha combattuto per tre anni e mezzo il Pdl e ora sono li’ insieme... Che cosa vogliamo dire? Si commenta da solo...".