Rovigo, 12 gennaio 2012 - La Corte d’Appello di Venezia ha condannato l’assessore regionale Isi Coppola al pagamento della sanzione amministrativa di 7000 euro per « irregolarità nelle dichiarazioni delle spese elettorali».

Dopo tre schiaffi, Renzo Marangon, passato di recente all’Udc, si prende una piccola rivincita. La vicenda riguarda la contesa elettorale per le regionali del 2010. Battaglia interna al Pdl vinta dalla Coppola con 18mila preferenze, il doppio di Marangon. Quest’ultimo però non si arrese alla sconfitta elettorale, in quanto sosteneva che la contesa non era stata regolare. Secondo Marangon la Coppola (all’epoca assessore al bilancio uscente della Regione) aveva violato ampiamente il tetto dei 40mila euro stabiliti dalla legge. Ma nel luglio scorso il Tribunale di Venezia, terza sezione civile, respinse il ricorso presentato da Luca Rossetto, uomo di fiducia di Marangon, ritenendolo infondato di fatto e di diritto. Era la terza volta che il tribunale bocciava l’azione legale di Marangon — già respinta due volte dal Collegio regionale di garanzia elettorale, il 20 ottobre e il 21 dicembre 2010 — che aveva ravvisato l’enorme dispendio della Coppola in sede di campagna elettorale.

Ma ieri è arrivata la nuova sentenza della Corte d’appello che dà (parzialmente) ragione a Renzo Marangon. Oltre al pagamento di 7mila euro, l’assessore Coppola è stata condannata alla rifusione delle spese processuali di primo grado e di appello per quasi 5mila euro in favore dell’appellante, Luca Rossetto, assistito dall’avvocato Maria Grazia Romeo di Venezia. Secondo l’esposto redatto da Rossetto ci sarebbero state nel corso della campagna elettorale, da parte della Coppola, spese tipografiche, di spedizione, di distribuzione porta a porta, di cene, di pubblicità su automezzi, di propaganda per «Isi point», di gadget che, messe assieme, avrebbero sforato di gran lunga il tetto dei 40mila euro. E di conseguenza, secondo la tesi accusatoria, ci sarebbero addirittura gli estremi per la decadenza dalla carica da parte della Coppola. Per adesso è arrivata soltanto la sanzione pecuniaria. L’intenzione di Rossetto e Marangon è quella di andare fino in fondo. Probabilmente se ne riparlerà in Cassazione. Soltanto in quella sede verrà scritta definitivamente la parola fine dell’intera vicenda.