Rovigo, il Pd nega la tessera al «traditore» Osti

Il partito lo accusa di aver sostenuto la Menon durante le ultime elezioni comunali, lui risponde: «Non ho fatto campagna elettorale per nessuno»

Da sinistra: Luigi Osti e Gianfranco Munari

Da sinistra: Luigi Osti e Gianfranco Munari

Rovigo, 21 dicembre 2016 - Lo ha accusato di aver sostenuto Silvia Menon candidata sindaco nel 2015, così il Pd ha negato l’iscrizione a Luigi Osti. «Non ho fatto campagna elettorale per nessuno, sfido chiunque a dire il contrario», dichiara Osti che in lista l’ultima volta è andato nel 2006 con i Ds, 256 preferenze personali. Dal 2008 a maggio 2011 è stato assessore di Merchiori. «Al Pd dono anche il 2 per mille - dice Osti -. A settembre 2015 ho chiesto la tessera ma la segretaria di circolo, Virna Riccardi, che ad oggi non ho il piacere di conoscere, non me l’ha voluta firmare. L’ho fatta on line ma il Pd non convalida». E allora via con i ricorsi: commissione di garanzia provinciale, regionale, nazionale. Quella locale prima dà ragione al circolo, poi ad Osti. E siamo a pochi giorni fa. L’ennesimo no. Osti spiega: «Mi accusano di aver sostenuto la Menon perché sono amico di suo suocero. Lui sì che l’ha sostenuta. Eppure la tessera del Pd ce l’ha ancora». Con Osti, nella sede Pd, Gianfranco Munari, che la tessera ce l’ha: «Virna Riccardi si dimetta». Sulla vicenda Silvia Menon dichiara: «Finalmente la verità. Gigi Osti mai mi ha aiutata. Nel 2015 mi ero già candidata sindaco e il Pd stava ancora facendo le primarie, Osti stava con Monini. Ringrazio invece mio suocero e il suo amico Santino che mi hanno sostenuta anche se alle Regionali hanno votato Pd. Evidentemente non si riconoscono nel Pd locale. Mi ha scelto anche gente che ha votato Lega e 5 Stelle. Altrimenti non avrei preso 4 mila voti».

Tommaso Moretto