Giovedì 25 Aprile 2024

I predoni tolgono l’acqua ai campi

Razzia di rame nell’impianto idrovoro a Badia, si blocca il sistema di irrigazione

Stefano Segantin, presidente della commissione agricoltura, sul luogo della razzia (foto Saretto)

Stefano Segantin, presidente della commissione agricoltura, sul luogo della razzia (foto Saretto)

Badia (Rovigo), 16 gennaio 2015 -  La banda del rame colpisce ancora. Quella dei furti di rame è ormai una storia che ormai da lungo tempo si ripete in tutti i paesi della provincia. Nel mirino aziende, impianti pubblici e privati, cabine e anche i binari e le stazioni ferroviarie. Questa volta il furto riguarda la cabina elettrica che fa funzionare l’impianto idrovoro ‘Villafora’. Si tratta di una struttura realizzata una quarantina di anni fa e che con le sue pompe trae l’acqua dal vicinissimo fiume Adige per irrigare gli appezzamenti agricoli che si trovano nella zona. Il responsabile gestione dell’impianto che prima era privato e ora appartiene al consorzio di Bonifica Adige-Po, è Tiziano Andrioli che conferma: «Il danno, che stiamo quantificando proprio in queste ore, è di ingenti proporzioni».

Sono infatti stati asportati tutti i cavi elettrici che servono per alimentare le pompe per l’irrigazione dei campi, si tratta di cavi di grosso spessore e quindi molto costosi. Sono stati sfilati anche i cavi che, grazie a canalizzazioni sotterranee, arrivano fino alla banchina del fiume Adige. «Sarà necessario fare anche interventi di scavo – precisa – per collocare adeguatamente tutta la parte elettrica che è stata sottratta. E’ la prima volta che capita a questo impianto. Potrebbe essere successo sabato notte, mentre nella zona gravava una fitta nebbia». Il presidente della commissione agricoltura del Comune è Stefano Segantin di professione imprenditore agricolo e vivaista.

Il perito è andato sul sul posto per vedere la situazione. «Quanto successo arreca un grave danno al patrimonio pubblico, questo, tra l’altro, è un impianto idrovoro sorto tanti anni fa per bonificare i terreni paludosi circostanti. L’auspicio è che il Consorzio di bonifica, tramite l’assicurazione riesca a sistemate le parti elettriche e rendere funzionate l’impianto. La preoccupazione anche se non immediata sta nel fatto che fra meno di un mese le aziende che coltivano ortaggi avranno già necessità di innaffiare i terreni e, proprio in quel momento quindi, le pompe dell’impianto ‘Villafora’ diventato assolutamente indispensabili». Tiziano Andrioli rivela inoltre che, nei giorni scorsi, un gruppo di persone piuttosto sospette, con ogni probabilità favoriti ancora una volta dalle fitte nebbie, hanno saccheggiato i cavi elettrici di rame dell’impianto irriguo denominato ‘Pioppi’ anch’esso gestito dal Consorzio di bonifica. La struttura si trova non molto lontana dalla prima, nel territorio di Lusia. Per entrambi i furti si potrebbe trattare di un danno per decina di migliaia di euro.