Mancano 20 anni di stipendio, prete fa causa alla parrocchia

Il singolare contenzioso davanti al giudice del lavoro sollevato dall’ex parroco di San Pio X. Ma alla fine si è trovato un accordo

Don Arnaldo Pizzo, ex prete della parrocchia di San Pio X

Don Arnaldo Pizzo, ex prete della parrocchia di San Pio X

Rovigo, 6 maggio 2016 - Varie migliaia di euro di ‘arretrati’ a causa del mancato pagamento di una parte dello stipendio. Solo che questa volta il terreno su cui ha dovuto cimentarsi il giudice del lavoro era quello, piuttosto scivoloso, della retribuzione dei preti.

A chiedere i soldi al proprio datore di lavoro, in questo caso una parrocchia, è stato infatti l’ex parroco di San Pio X, don Arnaldo Pizzo, finito dunque davanti al giudice del lavoro per risolvere la questione, che secondo la ricostruzione del prete, è andata avanti per quasi vent’anni. Una querelle singolare, soprattutto per la somma in gioco. Somma che il parroco, fa sapere il suo legale, l’avvocato Enrico Ubertone, «aveva intenzione di devolvere in opere di carità e non per tornaconto personale».

La questione risale a una quindicina di anni fa, quando il sacerdote, ora in pensione, era parroco a San Pio X. Parrocchia in crisi di liquidità che quindi per anni non ha potuto corrispondergli quanto dovuto. Anche i parroci hanno infatti uno stipendio, il cui calcolo è piuttosto complesso e che ha impegnato a lungo il giudice del lavoro: i sacerdoti incassano una quota fissa (pochi euro), moltiplicata per il numero di parrocchiani, più una somma simbolica coperta dal fondo di sostentamento del Clero. Nel caso di don Pizzo, questa somma ammontava a circa 270 euro legati al numero dei suoi parrocchiani, cifra arrotondata a un totale di circa 1.200 euro al mese.

Peccato che la parrocchia di San Pio X, in crisi di liquidità nell’ultima decina d’anni, non abbia potuto versare il dovuto al parroco. Don Pizzo era a conoscenza di questo problema, ma una volta in pensione, ha pensato di richiedere gli ‘arretrati’, che ormai ammontavano ad alcune decine di migliaia di euro. Dopo molti incontri e trattative andati a vuoto, è scattata la causa di lavoro, regolarmente accolta con rito ordinario. Il contenzioso è però arrivato solo alla prima udienza, fissata martedì scorso davanti al giudice Silvia Ferrari. Le parti, ovvero il religioso e la parrocchia rodigina, al termine hanno trovato un accordo conciliatorio che ha soddisfatto entrambi.