Rovigo, 1° settembre 2012 - L’HANNO trovato a letto, così come si era coricato una decina di giorni prima. Morto. Nel silenzio della solitudine e di un’estate torrida che non ha lasciato scampo a momenti di sollievo, Dino Favruzzo è morto in casa sua, in via Corte Cerchi ad Adria. Aveva 85 anni ed era vedovo. Nessuno si era accorto che era sparito, nessuno se non un vicino di casa, ieri pomeriggio, che ha dato l’allarme. Erano circa le 15,30 quando nell’abitazione in via Corte Cerchi sono arrivati carabinieri e vigili del fuoco. L’abitazione era tutta chiusa. Le finestre erano tutte serrate e la porta d’ingresso chiusa a chiave dall’interno. I vigili del fuoco hanno dovuto sfondare la porta e, una volta dentro, è stato chiaro a tutti quello che era successo. Dino Fevruzzo era a letto, privo di vita. Nulla era fuori posto nella stanza.
 

A STRONCARE la vita dell’anziano che viveva solo nella sua abitazione sarebbe stato un malore. Nessun elemento ha sollevato il dubbio che la morte dell’ottantacinquenne potesse essere stata causata da altro, da un’altra persona. Lui era a letto, in ordine, ma i segni della decomposizione sul suo corpo hanno fatto retrodatare la morte a una decina di giorni prima. Il magistrato di turno ha però già disposto la restituzione della salma ai familiari. Dalle prime informazioni raccolte in città, l’anziano era rimasto vedovo e non viveva da molto tempo ad Adria. Pare meno di due anni. Stando a chi l’aveva potuto conoscere, l’anziano, originario di Concordia Sagittaria (Venezia), era una persona riservata che non amava molto farsi vedere in paese. Il fatto che non avesse grandi frequentazioni sembra confermarlo proprio la modalità della morte: è stato trovato dieci giorni dopo senza che nessuno dei suoi familiari si insospettisse.
 

c. d.