La sede della Regione Veneto a Rovigo (foto Donzelli)
Rovigo, 21 marzo 2015 - Si avvia alla conclusione l’udienza preliminare contro i dipendenti accusati di assenteismo nella sede rodigina della Regione Veneto. Ieri mattina, infatti, sono pervenute le richieste dell’accusa, affidata al sostituto procuratore Sabrina Duò per i sette riti abbreviati richiesti: truffa ai danni della Regione il reato previsto per tutti. Il pm ha chiesto delle pene che vanno dagli 8 ai 18 mesi con multe che oscillano tra i 400 e i 1500 euro, a seconda del numero di episodi contestati agli imputati.
Sabrina Duo’ ha inoltre formalizzato la richiesta per un ulteriore proscioglimento su cui il giudice, Pietro Mondaini, dovrà pronunciarsi. La vicenda è nota e vede 77 dipendenti del cosiddetto ‘palazzo di vetro’, sede distaccata della Regione Veneto a Rovigo, alla sbarra per truffa ai danni del Regione dopo esser stati immortalati a suo tempo dalla Guardia di finanza che li aveva filmati già nel 2011 mentre timbravano i cartellini ed uscivano per commissioni personali non legate a motivi di servizio.
Centosettanta ore circa di riprese video che alla fine avevano incastrato la quasi totalità dei dipendenti con pochissime eccezioni, dirigenti a parte in quanto come noto non utilizzano il tradizionale badge. Indagini lunge e piene di polemiche, che portarono anche minacce di morte al giudice Carlo Negri di Rovigo. I 95 indagati su 115 in servizio si erano comunque ridotti via via tra proscioglimenti e richieste di riti abbreviati oltre a un decesso sopravvenuto nel frattempo.
Ora, quindi si attende la risposta del giudice Mondaini per i primi sette riti abbreviati. Le richieste di rinvio a giudizio per gli altri, inoltre, sono 57. E anche su questo aspetto si attente la risposta di Mondaini, prima dell’apertura ufficiale del processo. La sentenza è stata fissata il prossimo 17 aprile.
c. z.