Pranza ma non paga al ristorante di lusso

Ha ordinato tutto, dall’antipasto al dolce e ancor di più. Nei guai un 64enne di Occhiobello in trasferta a Padova

Un piatto a base di vongole (DePascale)

Un piatto a base di vongole (DePascale)

Rovigo, 27 settembre 2015 - Un pranzo luculliano in uno dei locali più noti di Padova e senza spendere un euro. Ha finto pure di essere un intenditore di vini l’uomo di 64 anni di Occhiobello che l’altro giorno ha pranzato all’Antico Brolo di corso Milano a PadovaHa ordinato tutto, dall’antipasto al dolce e ancor di più. Poi alla fine ha ammesso: «Non ho un soldo». È intervenuta la polizia.

È successo venerdì nel primo pomeriggio. Erano ormai le 15 perché il pranzo di questo signore è durato quasi due ore.

È arrivato verso le 13, si è seduto e ha iniziato con un calice di Brut come aperitivo. Poi ha chiesto una bottiglia da mezzo litro di Franciacorta, un piatto di spaghetti alle vongole, un branzino al sale e un semifreddo alla pesca per “pulire” un po’ il palato. Poi ha ordinato un formaggio di Fossa con un calice di Torcolato (un vino passito). Grappa barrique e infine caffè. Quando si sono presentati con il conto da 124 euro ha ammesso candidamente di non avere un euro un tasca. Non solo. Di fronte ai gestori del ristorante che lo incalzavano ha risposto dicendo: «Consideratevi fortunati, al ristorante “La Pergola” a Roma ho lasciato un buco di 300 euro».

Sul posto è giunta una pattuglia della Squadra volante della Questura. Gli agenti hanno chiesto i documenti all’uomo e hanno controllato la sua fedina penale, scoprendo la “serialità” della sua condotta. Nella banca dati sono risultate infatti numerose denunce per “insolvenza fraudolenta”. È stato denunciato anche stavolta. «Non ho mai negato un piatto di pasta a nessuno» commenta il gestore del ristorante e presidente della Nazionale Piloti Mario Di Natale«Quando si presenta alla mia porta qualche bisognoso cerco sempre di soddisfarlo con una pietanza. Ma ordinare un pranzo del genere senza avere un euro in tasca è veramente disdicevole».

Di Natale racconta come nessuno si fosse reso conto di avere di fronte un potenziale “scroccone”«Era vestito in un certo modo e si atteggiava a grande intenditore di vini» testimonia il gestore. «Noi vediamo centinaia di clienti e, in genere, sappiamo riconoscere quelli un po’ border line. Questo non ci aveva impensierito».