Scandalo a luci rosse, paese tappezzato di foto osé: «Quel medico non c’entra»

Assolto con formula piena, era stato accusato dall’ex amante

Immagini hard (foto di repertorio)

Immagini hard (foto di repertorio)

Rovigo, 18 febbraio 2015 - Era accusato di aver appeso sui lampioni dell’argine del Po e addirittura su un cavalcavia, ben visibili dell’autostrada, le foto dell’ex amante ripresa in momenti di intimità. Una vendetta, dopo essere stato scaricato per un altro uomo. Ma ieri mattina, un medico polesano, è stato assolto con formula piena, per non aver commesso il fatto. Si è conclusa così la vicenda che aveva tenuto banco per lunghi anni (leggi l'articolo) in un paese che si trova lungo la riva sul Po. Esce dunque, a sorpresa, pulito e immacolato dal procedimento che lo vedeva alla sbarra il medico accusato dall’ex amante, una donna con cui aveva avuto una relazione, di aver affisso alcune sue immagini hard a un cavalcavia e lungo gli argini del Po, proprio davanti alla sua casa.

Il giudice ha evidentemente ritenuto il quadro probatorio a carico dell’uomo insussistente, fattore peraltro rilevato anche dal pubblico ministero che ne aveva chiesto l’assoluzione, nonostante nella scorsa udienza si fosse chiesto il patteggiamento. Assoluzione poi accettata. I fatti in questione risalgono allo scorso 2012 quando, stando alle accuse mosse dall’ex amante, che si è costituitasi parte civile, l’uomo si sarebbe vendicato stampando in formato A4 ed affiggendo in bella vista alcune foto osé della donna, riprese durante momenti di intimità, lungo l’argine del Po, tra Crespino e Polesella. Un punto assolutamente di forte passaggio dove centinaia di occhi avevano potuto ammirare le performance della donna. Tra l’altro era assolutamente riconoscibile oltre che in una situazione decisamente esplicita. Un comportamento a dir poco discutibile anche perché, dopo che gli agenti della polizia avevano rimosso l’immagine, la stessa mano aveva provveduto a rimetterla al suo posto.

Insomma, una beffa per la poveretta, che si era aggiunta al danno d’immagine di ritrovarsi alla mercè di chiunque per quello che pensava fosse soltanto un momento di intimità con l’ex compagno. Da lì scatto la denuncia, per diffamazione. Il giudice, comunque non ha ravvisato elementi di colpevolezza nei confronti dell’uomo, nonostante il medico fosse stati ammesso poche settimane fa al patteggiamento, rinviato peraltro soltanto a causa un vizio di forma. Non è detto che la mano che ha attaccato quei volantini ‘hard’ quindi, fosse proprio la sua.