Giovedì 25 Aprile 2024

Sequestro sventato al figlio del re della birra: una banda di disperati

Nel mirino il figlio di un'imprenditrice. Arrestati un ristoratore, un disoccupato e un autostrasportatore. Nel rodigino il covo per nascondere l'ostaggio

Massimo Silvestrin, la mente che aveva organizzato il rapimento del tredicenne

Massimo Silvestrin, la mente che aveva organizzato il rapimento del tredicenne

Rovigo, 28 gennaio 2015 - Il casolare che avrebbe dovuto accogliere la prigionia del piccolo era già pronto, a pochi chilometri dal centro di Rovigo, con tanto di branda letto. Sarebbe stato proprio lì che i tre sequestratori avrebbero portato, dopo averlo rapito, il 13enne nipote del re della birra di Thiene (Vicenza), che ora aveva lasciato l’azienda di import export di bevande e catering specializzata nella commercializzazione di birre alla figlia, Mara Bassan.

I tre delinquenti preparavano il colpaccio da settimane, e avrebbero chiesto un riscatto di un paio di milioni di euro alla sua famiglia per liberarlo. Tanto che ieri mattina, si sono presentati davanti alla casa del piccolo vicentino, alle 7.20, aspettando che la mamma uscisse per portarlo a scuola: dentro alla loro auto tutto il necessario per il rapimento, dalle felpe con cappuccio al sacco da mettere in testa al bambino, legato con la corda. E così sarebbe successo se i carabinieri del Ros di Padova, in collaborazione con il nucleo investigativo di Rovigo, non fossero sbucati per arrestarli tutti e tre sul posto, sventando il rapimento.

In manette, quindi, sono finiti Massimo Silvestrin, 41 anni di Este, Gianfranco Galani, 70 anni, nato a Ceregnano ma residente a Bondeno (Ferrara) e lì domiciliato con il figlio Antonio, 43 anni, il terzo arrestato ieri mattina, a Galliera (Bologna). I tre erano da tempo nei guai economicamente: Silvestrin era il titolare del pub La Zebbra di Este, in fallimento. Gianfranco era amministratore di un’azienda di autotrasporti, anche quella in fallimento, e Antonio Galani era disoccupato ormai da una decina d’anni dopo aver fatto il benzinaio. Avevano quindi progettato un colpo per guadagnare soldi facili, un rapimento di un bambino di buona famiglia. Ma i carabinieri hanno bloccato i loro piani: per tre settimane i tre malviventi sono stati pedinati, intercettati e osservati mentre percorrevano avanti e indietro la provincia di Rovigo, arrivando dal ferrarese o dal padovano. Prima alla ricerca di complici, ci sono infatti altri 4-5 indagati nell’inchiesta, tra cui una donna rodigina che non se la sarebbe sentita di partecipare al rapimento. Poi, per trovare il casolare dove avrebbero nascosto il piccolo nipote del re della birra di Thiene (Vi). Che era stato trovato proprio a Rovigo, nella prima periferia. I tre infatti erano molto conosciuti in città. Prima di andare ad abitare a Galliera (Bo), Antonio e Gianfranco avevano vissuto anche a Occhiobello. Al momento si trovano tutti e tre in carcere, in attesa della convalida degli arresti .