Rovigo, 5 marzo 2012 - Il pubblico applaude Minghi e lui ringrazia Vittorio Rubello, il famoso parrucchiere delle dive che per anni ha seguito Katia Ricciarelli. La star della musica leggera italiana ha chiamato l’applauso anche per l’anima organizzativa. «Senza Vittorio una serata così non ci sarebbe stata» ha detto il cantante che sabato ha riempito il teatro Sociale di Rovigo per l’evento di beneficenza a favore dell’Unitalsi (Unione nazionale italiana trasporto ammalati a Lorudes e santuari internazionali). Amedeo Minghi ha cantato due ore di fronte a una platea molto coinvolta che si è alzata ben due volte in piedi per la standing ovation. Tante le autorità presenti, dal sindaco Bruno Piva alla presidente della Provincia Tiziana Virgili.

C’era anche il pm Manuela Fasolato. Prima dell’ultimo pezzo e, dopo aver ricevuto dall’associazione un regalo ricordo, Minghi ha rivolto il microfono verso il pubblico che ha cantato le prime strofe del famoso brano ‘Vattene amore’, arrivato terzo al festival di Sanremo nel 1990 quando Minghi aveva i capelli lunghi e biondi. Il suo duetto con Mietta è diventato un cult della musica leggera italiana, tanto che la platea di Rovigo senza esitazione ha cantato in coro tutto l’inizio e l’immancabile refrain «Magari ti chiamerò: Trottolino Amoroso, Dudu dadadà». E avrebbe potuto continuare, se Minghi non avesse ripreso in mano il microfono per salutare e poi decidere di cantare ancora e ringraziare Rovigo, Rubello e l’Unitalsi per una serata «che ricorderemo tutti». C’è stato spazio anche per altri grandi successi come ‘Cantare è d’amore’ e per la toccante ‘1950’ con il celeberrimo ritornello: «La radio trasmetterà la canzone che ho pensato per te e forse attraverserà l’oceano lontano da noi l’ascolteranno gli americani, che proprio ieri sono andati via e con le loro camicie a fiori, colorano le nostre vie e i nostri giorni di primavera che profumano dei tuoi capelli e dei tuoi occhi così belli, spalancati sul futuro e chiusi su di me».
 

Minghi ha voluto ricordare a più riprese anche Lucio Dalla, morto giovedì scorso improvvisamente: gli ha dedicato una delle sue canzoni e ha annunciato che nei prossimi concerti, appena sarà pronto, sceglierà una canzone di Lucio e la canterà per lui. Non sono mancati i richiami alla religione, argomento molto sentito dall’artista che ha parlato di Gerusalemme come di un posto nel quale ci si dovrebbe recare più volte nella vita. Ha anche cantato ‘Gerusalemme’ e raccontato il suo incontro con Papa Giovanni Paolo II. Le canzoni di Minghi sono state intervallate da una coppia di ballerini che si è prodotta a più riprese in balletti sinuosi. E da un bimbo, Filippo Zilio, che ha cantato ‘Il gatto mascherato’, canzone di Minghi con la quale Zilio è arrivato secondo allo Zecchino d’Oro il 19 novembre 2011.