Rovigo, 9 agosto 2011 - La donna è stesa a terra e guarda fisso il soffitto. Fra i capelli biondi sparsi sul pavimento, un rivolo di sangue si allarga a vista d’occhio. In mezzo alla fronte il buco di una pallottola. «Stooop!», un grido irrompe all’improvviso. «La scena è da rifare, ve l’avevo detto che il sangue era troppo poco, quasi non si vede».

La voce è quella di Ivan Zuccon, 38 anni, regista di Occhiobello, maestro del cinema indipendente, che in questi giorni sta girando «Wrath of the Crows» (La rabbia dei corvi), la sua settima fatica, l’ennesimo horror. Mentre Ivan pronuncia queste parole, suo padre parte di scatto pronto a preparare altro sangue per le scene: un mix di amarena e un po’ di cioccolato, per dare maggiore o minore consistenza. Il tutto deve essere commestibile, perchè spesso gli attori sono costretti a tenerlo in bocca.

Padre e madre di Ivan fanno parte della troupe, piccola, ma organizzatissima e attenta a ogni dettaglio. Perchè in questo film a basso costo, ma dalle grandi ambizioni, tutto fila liscio come un preciso meccanismo a orologeria. Il set scelto è il fienile di villa Ca’ Pesaro a Frassinelle. «Un posto a cui mi sono affezzionato, visto che non è la prima volta che ambiento i miei film in questo luogo - dice Ivan Zuccon - . E’ comodo, c’è tutto quel che mi serve e i proprietari sono amici e mi mettono tutto a disposizione».

Le riprese (in programma fino alla fine del mese, cinque settimane in tutto) avvengono di sera, di notte. Dalle sei del pomeriggio fino all’alba, per le atmosfere dark e anche per motivi di temperatura. Sul set sono state ricostruite le gabbie di una prigione dove sono ambientate la maggior parte delle scene del film scritto dallo stesso regista e da Gerardo Di Filippo. Zuccon (qui anche nelle vesti di produttore assieme a Roberta Marelli) è costretto a girare in lingua inglese: «Così il prodotto si vende più facilmente» e ha come protagoniste le statunitensi Tiffany Shepis e Debbie Rochon due reginette dell’horror mondiale. Nel cast fra gli altri anche il «nostro» Matteo Tosi e Domiziano Arcangeli.

Zuccon è conosciuto in Italia per aver lavorato al montaggio per i film di Pupi Avati, ma all’estero il suo nome è soprattutto legato ai suoi horror verso i quali c’è molto interesse già parecchio tempo prima della loro uscita.
Gli attori e le attrici lo adorano per la sua professionalità. «E’ pignolo, cura molto i particolari — dice Tiffany Shepis — e poi ti mette a tuo agio. Lavorare con lui è molto stimolante. Negli Usa funziona tutto velocemente, senza andare troppo per il sottile, qui tutto è più meditato».

La storia di Wrath of the Crows vede protagonisti alcuni detenuti che devono sottostare alle ingiustizie perpetrate dal capo delle guardie e dai suoi aguzzini. Al di sopra di tutti e tutto, però, c’è il giudice, che nessuno ha mai visto, ma che impone le leggi da rispettare. I prigionieri non ricordano nulla delle loro vite fuori dalle mura di quella che in realtà è una fortezza. L’unica cosa che ricordano, è il male commesso per arrivare in quel luogo. Poi, come apparsa dal nulla, un nuovo prigioniero si aggiunge alla compagnia: Principessa. È una bellissima donna vestita soltanto da una pelliccia di piume di corvo, luccicante, profumata, calda...